Dolori, problemi di circolazione, artrite, artrosi, e nel peggiore embolia polmonare e trombosi venosa profonda. Non è una nuova epidemia, poco ci manca, bensì gli effetti che può causare uno scomodo viaggio in aereo dove i sedili della classe economica sono troppo stretti e troppo vicini l’uno all’altro, da rendere impossibile il viaggio.
«Mancano linee guida internazionali, ogni compagnia fa a modo suo senza riguardo per la salute del cliente. È scandaloso », denuncia al Corriere della Sera Carlo Signorelli, vicepresidente della società italiana di igiene e prevenzione. Al congresso nazionale appena terminato a Napoli è stata presentata un’indagine sulla distanza tra i posti in turistica. C’è molta differenza tra le linee aeree, fino a 10 centimetri. Sono un’enormità, specie nelle lunghe tratte, quelle superiori a sei ore.
Chi è seduto può allungare le gambe fino a 81,3 cm, mentre in un aereo targato Lufthansa e Air France, deve accontentarsi di 78,7 cm. Per studiare il seat pitch (distanza tra sedile anteriore e posteriore) i ricercatori della Siti hanno fatto riferimento anche ai regolamenti sulla sicurezza del volo: «Si parla soltanto della sicurezza del vettore e si trascura chi lo utilizzerà — aggiunge Signorelli — i passeggeri non devono trascurare questi dettagli, al momento di acquistare il biglietto dovrebbero documentarsi sulla qualità del servizio. Dieci centimetri fanno la differenza specie se le tariffe hanno prezzi sovrapponibili ».
Altri elementi di disagio psicofisico per il passeggero, oltre alla distanza tra sedili, sono la larghezza e quanto reclinabili. A volte ci si ritrova letteralmente schiacciati dallo schienale di fronte a noi. La Sindrome da classe economica, secondo uno studio pubblicato su Lancet , sarebbe scatenata da altri fattori, non solo dall’immobilità. La pressione della cabina e il livello di ossigeno.