In primo luogo, va precisato che un conto sono i dati statistici e cosa ben diversa è la percezione di questo tipo di reato nella nostra società.
I dati statistici dicono che, pur se lentamente, le violenze contro le donne sono in diminuzione da quando c’è stata la riforma del Diritto di Famiglia del 1975.. In particolare, anno dopo anno, vanno pian piano diminuendo sia le percosse (le botte), sia le violenze di tipo sessuale. Soltanto un dato resta stabile (comunque non in aumento) che è quello degli stupri e dei tentativi di stupro. Tale numero è almeno il minore tra i numeri degli atti di violenza di genere globalmente intesa.
Per intendersi lo stupro e il tentativo di stupro corrispondono complessivamente a meno del 10% circa di tutte le tipologie di violenza contro le donne inclusi i femminicidi.
A questo punto però va precisato che il compito dei mass media è saper interpretare il sentimento popolare che giustamente non tollera certi tipi di reato perché, per fortuna, ormai ritenuti unanimemente vili e persistenti su basi pseudo culturali ormai obsolete. Ecco perché ogni notizia di violenza contro le donne viene vissuta con allarme perché la nostra Società non tollera più questo genere di prepotenze che altro non sono che dimostrazioni della percezione di impotenza che alcuni uomini vivono nei confronti delle donne non essendo all’altezza di una relazione paritaria.
In questo contesto va ricordata e deve essere massimamente criticata e stigmatizzata la sentenza emessa nel 2021 per il reato di percosse contro la moglie commesso nel 2019 da un predicatore islamico, sentenza basata sul fatto che in quanto mussulmano apparteneva a una cultura in cui sarebbe lecito per il marito “battere la moglie”. Questo non è né ammissibile, né tollerabile all’interno di una Società paritaria e civilizzata su regole fondate sul reciproco rispetto. Sarebbe stato molto più opportuno ribadire che chi vive all’interno della nostra Società deve attenersi alle regole del contesto così come si è tenuti a togliersi le scarpe quando si entra in una moschea anche se non si appartiene alla fede islamica.