Poi volerà a Istanbul, sede dei Campionati Europei (3-5 marzo). Obiettivo di questa prima parte dell’anno è difendere l’oro continentale vinto a Torun, sempre in Polonia, due anni fa.
JACOBS UN MESE NEGLI EMIRATI ARABI
Il campione olimpico dei 100 metri e della 4X100 ha fatto la preparazione a Dubai, sgommando nel deserto, al “Nas Sports Complex”, centro polisportivo più che all’avanguardia. Ed esclusivo: si accede solo su invito personale dello sceicco Hamdan Bin Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, 40enne principe ereditario. A Dubai Marcell è rimasto un mese (28 dicembre-28 gennaio) insieme alla famiglia e, ovviamente, al suo staff guidato dal coach Paolo Camossi. Jacobs ha cambiato aria: dopo 6 anni a Tenerife (Canarie )ha scelto il Golfo Persico. E ha optato per un programma nuovo e variegato: pista, pesi, pugni dalle 10.30 alle 17.30. Sempre preceduti da lunghe sedute di attivazione sul lettino del fisioterapista Alberto Marcellini.
VALE 9”70 SUI 100. LO DICONO TUTTI
Marcel Jacobs vanta 3 ori globali. Vanta i titoli dei 100 olimpici, dei 60 indoor Mondiali Europei. Se dovesse vincere i 100 iridati e continentali diventerebbe il primo col pokerissimo. Tutti gli esperti ritengono che Jacobs almeno sui 100 non abbia limiti. Può superare nella accoppiata 60/100 campioni del calibro di Coleman, Powell, Greene e Gatlin . La miglior somma dei personali 60/100 appartiene all’americano Coleman (16”10). Usain Bolt non ha mai corso i 60.
MARCEL HA FATTO SCUOLA
Lo ha detto il suo allenatore Paolo Camossi intervistato da Sergio Arcobelli:”Jacobs ha fatto scuola. Ora gli altri velocisti usano il suo sistema. Abbiamo lavorato come sempre molto sui dettagli, sulla azione di facilità’ di corsa di Marcel che lo contraddistingue da tanti altri. Abbiamo preso qualche piccolo accorgimento sul movimento di braccia e piedi, per migliorare le prestazioni. Sono passati 2 anni da quando un italiano e’ diventato leader della velocità mondiale. Abbiamo cambiato completamente visione della disciplina, perché ormai è velocità e basta. Sappiamo che quello che stiamo facendo funziona”.