Petardi lanciati in campo, aggressione da parte dei tifosi e reazione indignata dell’opinione pubblica: “Siete dei mafiosi”, scoppia lo scandalo
Uno scandalo. L’opinione pubblica è unanime nel commentare quanto accaduto dentro e fuori dal campo. Parliamo delle Olimpiadi, la patria dell'”importante è partecipare”, la manifestazione dove i sogni diventano realtà, ma dove anche gli scandali hanno rilevanza planetaria.
Chiederlo per conferma ad Argentina e Marocco, protagoniste loro malgrado di un match destinato a passare alla storia come la partita dello scandalo. Non può essere altrimenti considerato quanto accaduto durante uno dei match che ha dato il via al torneo calcistico maschile a cinque cerchi.
Il risultato finale ha visto i marocchini imporsi per 2-1 grazie alla doppietta di Soufiane Rahimi, attaccante 28enne dell’Al Ain. A nulla è servita la rete di Giuliano Simeone, un altro dei figli del Cholo, anche perché il gol del 2-2 siglato da Medina al sedicesimo minuto di recupero è stato annullato.
Proprio qui c’è la pietra dello scandalo, perché tra la palla finita in rete e la decisione di revocare il gol sono passate quasi due ore. Proprio così, circa un’ora e quaranta minuti durante i quali è successo di tutto ed ora si grida allo scandalo e al comportamento mafioso.
L’esultanza argentina per il 2-2, infatti, è stata interrotta dalla furiosa reazione dei tifosi del Marocco: lancio di oggetti e petardi contro i calciatori, quindi l’invasione di campo e l’arbitro che manda i calciatori nello spogliatoio per evitare il peggio. Partita finita? Assolutamente no: l’arbitro, lo svedese Glenn Nyberg, non ha mai fischiato la fine delle ostilità, limitandosi a sospendere l’incontro mentre il controllo Var del gol dell’Albiceleste era ancora in corso.
Negli spogliatoi le due squadre sono rimaste per quasi due ore, fin quando il direttore di gara non ha invitato i calciatori a risalire sul terreno di gioco per il riscaldamento. Quindi ha annullato il gol di Medina (per fuorigioco) e fatto giocare gli ultimi tre minuti di recupero nei quali il punteggio non è cambiato.
Una situazione che ha fatto andare su tutte le furie gli argentini. Se il ct dell’Olimpica Javier Mascherano ha parlato di “circo”, raccontando di come ci sia stato anche un furto negli spogliatoi, non meno pesante il commento arrivato dai quotidiani sudamericani. La Nacion, ad esempio, parla di “figuraccia che è sfociata nel ridicolo”, El Clarin riprende il commento del ct e parla di “scandalo”, una parola che torna anche nel titolo de “La Capital”.
Olé fa il resoconto di quanto accaduto, mentre “El Hincha” ci va giù ancora più pesante titolando “Mano Negra”, definizione che è un sinonimo di mafia. Reazione dura quindi in Argentina con la Federcalcio che ha già anticipato ricorso contro l’omologazione del risultato per una partita che ha già reso l’Olimpiade un caos. E deve ancora esserci l’inaugurazione.