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Al via in Arabia Saudita il campionato dei Paperoni, obiettivo: entrare nel calcio che conta

Al via venerdì 11, a 40 gradi all’ombra, il campionato dei paperoni: il torneo di calcio della Arabia Saudita. Un campionato costruito con 18 miliardi di investimenti e stelle strappate all’Europa a suon di petrodollari. Ad esempio, per Ronaldo il club saudita Al Nasser di Rabat – finalista della Champions araba proprio con un rigore di CR7 – ha sborsato la bellezza di 200 milioni di euro per il solo stipendio annuale. E 100 milioni di stipendio se li è assicurati Benzema, nuovo idolo del Al Ittihad, il club di Gedda (sul Mar Rosso). Un club ambizioso che per non sbagliare, ha ingaggiato l’allenatore portoghese Espirito Santo sperando che porti con sé alcuni doni,  primo “nella calura riparo”. Ci sta. Anche gli sceicchi invocano.

Obiettivo Arabia Saudita: entrare nel calcio che conta

La Saudita Pro League non ha ancora assorbito l’invidia per la Coppa in Qatar. Di qui l’urgenza di superare il gap affidandosi alle stelle che hanno fatto sognare l’Europa. I sauditi hanno un progetto: spezzare il dualismo Europa-Sud America da sempre teatro della gloria del calcio. Ci aveva provato l’America del Soccer alla fine degli anni ‘70 finendo però sepolta dai debiti così come di recente la Cina, ridimensionata dalla austerity imposta da Xi jinping. Nella penisola arabica sono convinti di farcela non avendo problemi di soldi e di limiti. Il discusso principe ereditario Mohammed bin Salman è disposto a tutto pur di farcela.

L’Arabia Saudita, super potenza del Golfo, si è resa conto di non avere visibilità attraverso il calcio. La kermesse iridata del Qatar ha collocato al contrario Doha nell’iperuranio calcistico. Di qui il progetto di colmare il gap con le grandi stelle. E  citiamo, oltre a Ronaldo e Benzema, altri ingaggi clamorosi come Mahrez e Koulibaly al club Al Hilalinsieme a due altri campioni: Milinkovic-Savic e Kessie. Ma l’elenco delle stelle è lungo comprende anche Brozovic, Firmino, Malcom, Rubén Neves, Jota. E gli ex milanisti Tatarusanu e Cordaz.

Si giocherà in 13 città

La Saudi Pro League (18 squadre, 2 retrocessioni, 4 promozioni) dispone di 2 stadi con più 60.000 posti a sedere e altri 2 impianti da 35.000 posti. I restanti stadi sono da 20.000 posti e la maggioranza degli impianti sono stati recentemente ristrutturati.

Le partite su La7

I big del campionato arabo si potranno vedere anche sulle nostre TV già dal prossimo weekend. Grazie ad un accordo biennale della tv di Cairo i canali di La 7 trasmetteranno in chiaro ogni settimana la migliore partita prevista in calendario.

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