ROMA – Intervistato dal New York Times, Massimiliano Allegri non vuole sentir parlare di anno sabbatico: “Non mi sono preso un sabbatico, ma solo una pausa”.
Allegri conferma che tornerà a giugno e racconta di non essere andato in questi mesi di ozio a osservare e studiare gli allenamenti dei colleghi illustri. Ma di trascorrere la maggior parte del suo tempo a leggere libri (“prevalentemente thriller, ma anche uno su Amedeo Modigliani: sono andato a Londra apposta per visitare una sua mostra”) e a guardare partite di calcio in tv: “Molte più di quando alleno. In quei momenti non ho tempo: i video non devono mai superare i 5’. Ora mi godo la vita in famiglia e con gli amici”.
L’ex allenatore della Juventus poi racconta di essere cresciuto dentro l’ippodromo di Livorno dove lo portava il nonno: “Federico Tesio, uno dei più grandi allenatori della storia, spiegava che puoi capire come correrà un cavallo da come muove le gambe al mattino. Stessa cosa con i calciatori: per vedere se un giocatore è in forma bisogna guardargli le gambe alla mattina in allenamento, come i cavalli. Ai miei assistenti dico di guardare come muovono le gambe, non il computer”.
Allegri poi racconta che nella scuola per allenatori di Coverciano ci si concentra troppo sugli schemi e i sistemi e “si dà meno importanza a come comunicare con i giocatori e sulla percezione della partita: le sensazioni sono le cose più importanti”. Allenatori e squadre preferite? Jurgen Klopp, il “suo” Cagliari e l’Atalanta di Gasperini: “Grande intrattenimento con Gasp, soprattutto perché gioca l’uno contro uno per tutto il campo”.
Fonte: New York Times.