America’s Cup, Patrizio Bertelli (Luna Rossa): “Senza garanzie la sfida salta”

Il patron di Luna Rossa, Patrizio Bertelli

SAN FRANCISCO – Senza garanzie la sfida salta. Patrizio Bertelli, patron di Luna Rossa, non usa giri di parole: la morte di Andrew Simpson, l’olimpionico della vela rimasto intrappolato sotto il catamarano gigante Artemis spezzatosi nella baia di San Francisco, rimette in discussione tutto, compresa la partecipazione dell’unico sfidante italiano alla più Coppa America.

”Per continuare ci devono dare le garanzie adeguate, altrimenti noi non ci siamo – ha detto ai microfoni dell’Ansa Bertelli – Dopo lo choc per quanto accaduto abbiamo avuto due lunghe riunioni telefoniche e abbiamo lasciato al team il tempo di riflettere sull’accaduto e ripensare al tutto. Noi come sponsor (Prada ndr) lasciamo alla squadra la libertà di scegliere, se vogliono continuare oppure no. Ma c’è la possibilità che si molli tutto”.

Un colpo duro per il Circus del mare che da quando ha cambiato formula con l’introduzione per l’edizione 2013 dei mega catamarani AC72 – voluti dal defender americano Oracle – si è trascinato una lunga coda di polemiche. ”Noi abbiamo pensato da subito che così diventava uno sport estremo – sottolinea Bertelli – tra i giovani la tendenza è quella di rischiare senza pensarci troppo. Le persone adulte però devono ridare un po’ di senso alle cose. I rischi che si corrono con questa formula sono alti e per questo le garanzie devono essere adeguate. I primi mezzi sono andati in acqua in estate e allora ci si e’ resi conti della loro potenza: e’ come avere una macchina potente, la si prova, poi si scoprono le potenzialità  e ci si va sempre più veloce. Il problema è gestire questa velocità”.

Un cambio di formula che ha ridotto sensibilmente anche il numero dei partecipanti: solo quattro squadre (Luna Rossa challenge, Artemis, Emirates New Zealand e Team Korea) che dovrebbero, il condizionale ora è d’obbligo, gareggiare dal 4 luglio al 1 settembre nella Luis Vuitton Cup per decretare lo sfidante dell’America’s Cup. Una sfida che Prada ha voluto raccogliere, nonostante qualche perplessità iniziale, ma ora per andare avanti quanto fatto e visto non basta. ”Per continuare vanno adottati dei cambiamenti – spiega Bertelli – adesso noi studieremo il da farsi e nei prossimi giorni daremo conto di quali sono le garanzie che ci servono per proseguire nel progetto. Altrimenti siamo fuori”.

Il problema della sicurezza diventa prioritario. ”Se la vela è uno sport estremo bisogna adeguarsi – aggiunge – siamo molto dispiaciuti, scossi da quanto e’ accaduto: qui deve essere come in Formula uno, o nelle moto. Serve un presidio medico in mare: dell’equipaggio di Artemis uno e’ rimasto sotto, gli altri feriti e contusi non erano certo in grado di riportarlo su. Insomma ci devono essere le strutture idonee per uno sport in cui si possono correre dei rischi, ripeto come avviene sulle piste di auto e moto”. Un paio di giorni, il week end per riflettere sulla tragedia che ha gettato troppe ombre sulla nuova Coppa America. Che in mare potrebbe non avere Luna Rossa.

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