Andrea Chiapuzzo è morto, è stato lo storico medico sociale della Sampdoria Andrea Chiapuzzo è morto, è stato lo storico medico sociale della Sampdoria

Andrea Chiapuzzo è morto, è stato lo storico medico sociale della Sampdoria

GENOVA – La Sampdoria è in lutto per la scomparsa dello storico medico sociale Andrea Chiapuzzo. I blucerchiati lo hanno ricordato con la seguente nota stampa.

“Si è spento nella sua casa di Pasturana, nell’Alessandrino, il professor Andrea Chiapuzzo, storico medico sociale dell’U.C. Sampdoria.

Chirurgo ortopedico di fama internazionale e già primario di Ortopedia dell’ospedale “San Giacomo” nella sua Novi Ligure, aveva 90 anni e per 34 – dal 1961 al 1995 – aveva ricoperto con dedizione e professionalità il ruolo di responsabile sanitario blucerchiato.

Il presidente Massimo Ferrero e tutta la società porgono le più sentite condoglianze alla famiglia Chiapuzzo”.

La Sampdoria non vuole riprendere il campionato, Ferrero: “Non ha senso giocare partite senza tifosi”.

“Organizziamoci per dire che questo campionato ormai deve finire qui. Lo dico col dolore perché io voglio ricominciare ma solo vedendo il mio stadio che è il più bello del mondo, con i miei tifosi che battono sui loro tamburi”.

È chiaro e netto nella sua posizione il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero intervistato dell’emittente televisiva ligure Telenord.

L’emergenza sanitaria del Coronavirus potrebbe costringere a partite a porte chiuse in caso di ripresa del campionato ma il patron doriano dice no a questa ipotesi:

“Io ho visto così Sampdoria-Verona e ho avuto un male al cuore a vedere questo silenzio, a non poter esultare perché ditemi come si fa ad andare allo stadio e vedere quella desolazione.

La partita senza tifo, ma che partita è?

Ma quando vediamo questo derby, con tutti quei colori da una parte e dall’altra, con tutti che suonano, incitano i loro ragazzi, questo è il calcio, questo è lo spettacolo, questo è il mondo, questa è un’ora e mezzo di adrenalina pura.

Ma una partita senza i tifosi, che cos’é? Ma perché?”, conclude Ferrero. (fonte ANSA).

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