Angel Nieto è morto. Il campione del motomondiale non ce l'ha fatta Angel Nieto è morto. Il campione del motomondiale non ce l'ha fatta

Angel Nieto è morto. Il campione del motomondiale non ce l’ha fatta

Angel Nieto è morto. Il campione del motomondiale non ce l'ha fatta
Angel Nieto è morto. Il campione del motomondiale non ce l’ha fatta

ROMA – Angel Nieto è morto all’ospedale Nuestra Senora del Rosario di Ibiza. Il pluricampione del mondo di motociclismo aveva 70 anni. Era rimasto vittima di un incidente stradale il 26 luglio, mentre era alla guida di un quad. L’ex campione spagnolo aveva riportato gravi ferite alle testa. Le condizioni del vincitore di 13 titoli mondiali si erano improvvisamente aggravate nelle prime ore di giovedì 3 agosto. L’ex campione era stato operato d’urgenza: un intervento durato un’ora e mezza che aveva riacceso le speranze. Ma in serata le condizioni di Nieto sono precipitate.

Angel Nieto è ricordato per il gran numero di titoli vinti: ben 13, anzi “12+1” come amava dire scaramantico, secondo solo a Giacomo Agostini, con i suoi 15 titoli iridati.

Angel Nieto Roldan era nato a Zamora il 25 gennaio del 1947 ed era stato sempre considerato il re delle piccole cilindrate (50 e 125, ndr), come ricorda la Gazzetta dello Sport: 

Il suo esordio in sella ad una Derbi 50 nel GP di casa del 1964, sul circuito del Montjuich a Barcellona, con un ottimo quinto posto. Dopo aver fatto conquistato il titolo spagnolo nel ’67 sia nella classe più piccola che nella 125, inizio la sua sfolgorante carriera nel campionato del mondo, divenendo il più giovane pilota a conquistare il titolo della classe 50, Angel lo vinse per sei volte: nel 1969, ’70 e ’72 con la spagnola Derbi; nel ’75 sulla Kreidler e nei due anni successivi sulla Bultaco. Sette, invece, i titoli nella classe 125: nel 1971 e ’72 ancora su Derbi; nel 1979 e ’81 sulla Minarelli e nei tre anni a seguire sulla Garelli. Quando decise di appendere tuta e casco al classico chiodo nel 1986, aveva vinto ben 90 gare: 27 nella classe 50, 1 nella 80, e 62 nella 125. Grande eroe del motociclismo iberico, a lui è intitolata una curva del circuito di Jerez de la Frontera. Ironia della sorte ad essergli fatale un incidente su una moto che di ruote ne aveva quattro.

 

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