Pochi secondi, poi la decisione di abbandonare. Angela Carini ha scelto di non affrontare il match contro la pugile iper-androgina algerina Imane Khelif. Poi, dopo che i giudici hanno validato la sua scelta con il verdetto ufficiale, l’azzurra si è inginocchiata sul ring e ha pianto. Angela Carini ha quindi scelto di non affrontare il match contro la pugile iper-androgina algerina Imane Khelif. “Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta”.
L’atleta napoletana spiega così, ancora in lacrime, il suo repentino abbandono nel match contro la pugile iper-androgina algerina Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024. “Esco a testa alta”, ha aggiunto l’azzurra. La Carini, nella giornata di ieri aveva detto di voler affrontare la Khelif. Il Coni aveva invece chiesto che al Cio che “i diritti di tutti gli atleti siano conformi alla carta olimpica e ai regolamenti sanitari”, ovvero alle regole sulla complicata questione del gender. Il Cio, dal canto suo, aveva chiuso ogni questione già sei giorni fa, quando dal pugilato italiano erano emerse le prime perplessità al sorteggio: per noi, la risposta Cio, Khelif è donna. Nel 2023 invece, la federazione mondiale escluse l’algerina dalla finale mondiale perché l’esame del Dna rivelò la presenza del gene XY, proprio degli uomini.
“L’atleta algerina Imane Khelif non è una donna trans, diversamente dalle notizie che circolano. Dalle informazioni che abbiamo su di lei, si tratta di una persona intersex, che si è sempre socializzata come donna e ha una storia sportiva nelle competizioni femminili”. A spiegarlo è Rosario Coco, Presidente di Gaynet. Coco aggiunge: “Non è chiaro – le ricostruzioni sono discordanti – se Khelif e Lin Yu ting, altra atleta intersex nella stessa situazione, abbiano dovuto effettuare test cromosomici o ormonali. In ogni caso si tratterebbe di un caso di Variazione delle Caratteristiche del Sesso, definizione ombrello all’interno della quale rientra anche l’intersessualità. Quello che sappiamo con certezza è che siamo di fronte a due atlete con una carriera nello sport femminile alle spalle. Nel caso di Khelif, per altro, va ricordato che l’Algeria proibisce anche il cambio del genere sui documenti”.
“Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce ma il suo ritiro le fa onore. L’aspetto in Senato per abbracciarla”. A scriverlo su X, sotto la fotografia della pugile Angela Carini in ginocchio a terra, è il presidente del Senato Ignazio La Russa. Queste invece le parole della premier Giorgia Meloni: “Sono anni che cerco di spiegare che alcune tesi portate all’estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne”. “Io penso che atleti che hanno caratteristiche genetiche maschili, non debbano essere ammessi alle gare femminili – ha concluso ka Meloni – E non perché si voglia discriminare qualcuno, ma per tutelare il diritto delle atlete a poter competere ad armi pari”.
Ed anche Elon Musk si schiera con l’italiana Angela Carini e afferma che gli uomini non possono gareggiare negli sport per donne. Sul suo profilo X Musk commenta infatti con “assolutamente” il post di Riley Gaines in cui si afferma: “Gli uomini non appartengono agli sport per le donne #StandWithAngelaCarini”.
Dello stesso avviso è anche la scrittrice britannica JK Rowling, popolare nel mondo come autrice della saga di Harry Potter e paladina della difesa di una linea distintiva biologica fra donne e uomini. Queste le sue parole: “Le Olimpiadi di Parigi saranno per sempre offuscate dalla brutale ingiustizia fatta a Carini. A una giovane pugile è stato appena portato via tutto ciò per cui aveva lavorato e si era allenata perché è stato permesso a un maschio di salire sul ring contro di lei”.
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