Calcio. Juventus, piano quadriennale: Agnelli “punge” Delneri

TORINO – ”Non sono soddisfatto, come tutti i tifosi, anche se stimo molto Gigi Del Neri per il lavoro anche oscuro che ha fatto”. Andrea Agnelli esterna lo stato d’animo dei vertici bianconeri e contestualmente il Cda e’ pronto ad approvare il piano quadriennale di rilancio il prossimo 23 giugno. Nel caso in cui occorrera’, e’ pronto l’aumento di capitale, commisurato al fabbisogno. Anche se – dato confortante per gli appassionati bianconeri – il club ha 210 milioni di linee di credito presso gli istituti bancari, di cui 30 in corso di utilizzo.

Dati rassicuranti sul piano della solidita’ societaria, mentre oggi il Cda ha approvato un bilancio in rosso di 43,4 mln. Parallelamente, parte l’operazione stadio, che permettera’, secondo Agnelli, di ”raggiungere i principali competitors europei, anche se dovremo poi crescere continuamente, perche’ questo era solo uno dei gap da colmare”. I ritorni economici previsti dal nuovo impianto saranno di circa 20 mln l’anno e l’esempio virtuoso della Juventus (”il progetto e’ partito nonostante l’assenza di legge sugli stadi”, ha sottolineato Jean Claude Blanc, il responsabile di quello sul nuovo impianto) verra’ seguito a breve da Udinese, Cagliari, Palermo.

Per il nome, la societa’ preposta, Sportfive, sta ancora cercando di trovarlo prima dell’inaugurazione dell’agosto prossimo, ma non e’ una condizione vincolante nei tempi. E’ una Juventus che cambia vorticosamente: Aldo Mazzia (uomo di fiducia Exor) e’ il nuovo amministratore delegato (insieme a Beppe Marotta, che dirige pero’ solo la parte sportiva) al posto del dimissionario Blanc, che pero’ resta nel Cda almeno fino a settembre, quando sara’ ultimata la missione stadio. E l’allenatore? Le parole di Agnelli suonano come un saluto finale per Del Neri.

La non qualificazione in Champions (ma e’ in forte dubbio anche quella in Europa League) ha lasciato pesanti segni. Alla domanda se non dispiaccia giocare nel nuovo stadio senza Europa, il presidente Agnelli ha risposto: ”Spiace essere senza competizioni continentali in tutti gli stadi, non solo nel nostro”. E’ una Juve tornata combattiva anche contro le istituzioni: sempre in attesa di risposta sull’esposto in merito allo scudetto assegnato a tavolino all’Inter e revocato ai bianconeri, Agnelli punta il dito contro il Palazzo (Lega e Federcalcio) per la ripartizione dei diritti tv: ”Non e’ giusto – e’ il suo pensiero, condiviso da Milan, Inter, Roma e Napoli – che i club che rappresentano il 75% dei tifosi subisca la volonta’ degli altri.

Chi non investe, decide della vita degli altri. Questo significa poca lungimiranza sulle esigenze del calcio (vedi anche legge sugli stadi, candidatura per gli europei, regola sugli extracomunitari cambiata in corsa”. E non esclude, secondo Agnelli, nessuna azione, nemmeno quella, paradossale, di iscriversi a un’altra Lega (per esempio quella francese). Per il momento e’ forse solo una provocazione, ma in futuro rischia di trasformarsi in ben altro.

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