MILANO – Ictus ischemico: il Milan non commenta, ma a quanto apprende l’Ansa è questa la prima diagnosi del malore che ha colpito Antonio Cassano sabato sera al ritorno dalla trasferta di Roma. Resta ancora da valutare l’entità dell’ictus e i danni che il giocatore ha riportato. Danni che potrebbero segnare per Cassano la fine della sua carriera calcistica.
Il giocatore rossonero è ricoverato al Policlinico di Milano dove resterà per ulteriori accertamenti almeno fino a giovedì. Il Milan per parte sua ”non commenta diagnosi e voci provenienti da fonti che non siano la società o il Policlinico, in attesa di ulteriori accertamenti ed esami medici che stabiliranno l’effettiva diagnosi”.
La grande paura inizia poco prima della mezzanotte quando Antonio Cassano si appoggia al pullman che dalla pista di Malpensa dovrebbe portarlo dentro l’aeroporto. L’attaccante del Milan ha un momento di buio: non vede, tiene le mani davanti agli occhi, non riesce a muoversi né a parlare. Lo soccorrono subito il medico del Milan e una guardia giurata. All’inizio, scrive la Gazzetta dello Sport, qualcuno ha pensato ad una cattiva notizia arrivata quando, atterrato, Cassano ha riacceso il cellulare.
Cassano è da due giorni in ospedale e senza una diagnosi. In molti iniziano a sospettare proprio a causa di quel silenzio. Cos’ha Cassano? Un ictus ischemico, a quanto pare. Perché uno sportivo di 30 anni può avere un attacco simile? A questo, finora, non c’è una risposta.
Al di là della prima diagnosi le condizioni di salute di Antonio Cassano sarebbero comunque in netto miglioramento: secondo quanto si è potuto apprendere, i sintomi che aveva accusato prima del ricovero sono regrediti del tutto anche grazie alle terapie praticate. L’ospedale e il personale sanitario mantengono il più stretto riserbo ma c’è ottimismo sulla ripresa del giocatore che potrebbe addirittura lasciare il policlinico di Milano in tempi brevi, magari continuando le cure in altra struttura.
La regressione dei sintomi e il miglioramento delle condizioni di salute generali che si registrerebbero al momento per il giocatore Antonio Cassano, dopo una prima diagnosi di ictus ischemico, possono rappresentare ”un elemento fondamentale che puo’ permette di essere ottimisti e prevedere un decorso positivo e di piena ripresa”. E’ il parere del neurologo dell’Universita’ Cattolica e direttore della Stroke Unit del Policlinico Gemelli di Roma Vincenzo Di Lazzaro.
”L’ictus ischemico – spiega Di Lazzaro – si verifica quando il sangue non arriva piu’ a una parte del cervello. Per questa ragione, le funzioni afferenti a quella determinata zona cerebrale si possono perdere, come ad esempio la parola o il movimento. Ma la perdita di tali funzioni – precisa l’esperto – puo’ essere transitoria e dunque limitata nel tempo, oppure puo’ perdurare. La causa dell’ictus puo’ essere un trombo oppure un embolo che parte dal cuore e blocca, appunto, l’afflusso del sangue al cervello”. Fondamentale, sottolinea Di Lazzaro, e’ anche la ”tempestivita’ dell’intervento terapeutico, oggi esistono infatti terapie grazie alle quali e’ possibile sciogliere il coagulo che si viene a formare e ripristinare cosi’ il flusso sanguigno”.
Nel caso del giocatore Cassano, afferma il neurologo, ”potrebbe essersi trattato di una forma transitoria, dato il regredire dei sintomi in un arco di tempo breve”. In questo caso, sottolinea lo specialista, ”il recupero, anche vista la giovane eta’, puo’ essere totale, con una piena ripresa, nel caso specifico di Cassano, dell’attivita’ sportiva”. E’ comunque molto importante, conclude Di Lazzaro, ”capire la causa dell’evento ischemico, per poter programmare adeguate terapie preventive”.