Arrigo Sacchi: “Troppi populisti, non pensavo potessero dirmi razzista”

Arrigo Sacchi: "Troppi populisti, non pensavo potessero dirmi razzista"
Arrigo Sacchi: “Troppi populisti, non pensavo potessero dirmi razzista”

ROMA – Arrigo Sacchi torna sulle polemiche seguite alla sua frase sui “troppi giocatori di colore nelle giovanili”. Lo fa parlando negli studi di Mediaset dove era ospite per commentare le partite di Champions League. Secondo Sacchi c’è  “troppo perbenismo, troppo populismo e zero memoria storica”. 

“Sono stupito, ma nemmeno troppo. Ormai il populismo è all’ordine del giorno- esordisce l’ex ct rimasto scosso dalle polemiche piovutegli addosso – non c’è memoria storica. Io sono 42 anni che sono nel calcio e non credo di essere diventato razzista adesso. Nella mia carriera ho allenato tanti calciatori di colore, anche di aver scelto Rejikard e non Borghi. Io non ho mai guardato al colore della pelle”.

Forse – aggiunge riferendosi alle suo intervento al convegno, e che ha scatenato le polemiche,

“sono stato disattento, forse anche perché credevo che mai nessuno potesse pensare che sono razzista. La mia era una disanima generale, e ho solo detto che c’è una massiccia presenza di giocatori stranieri, volevo solo dire che ce ne sono tantissimi e di scarsa qualità. Stavo parlando da un quarto d’ora e ho detto anche che c’è un pericoloso business, soprattutto quello che coinvolge giocatori che vengono da fuori.

Il mio era un grido di allarme e tra tutte queste cose ho detto nello specifico che ormai giocano troppi stranieri e in una partita ho detto che ce ne erano 4-5 di colore. Ma in Italia adesso appena si parla di colore e di nero tutti si scatenano: ma ai moralisti e ai perbenisti io non rispondo neppure. Tutti conoscono la mia storia – conclude Sacchi – mi è dispiaciuto solo che non ci sia stato un briciolo di memoria storica”.

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