Atletica, Howe continua a sognare una medaglia a Londra

PERUGIA, 29 LUG – Un anno per riprendersi dall'infortunio e per sognare una medaglia nel salto in lungo alle Olimpiadi di Londra e' l'obiettivo che si pone Andrew Howe il giorno dopo l'operazione alla quale e' stato sottoposto a Perugia dopo la rottura del tendine d'Achille della gamba sinistra.

''365 days to go!'' come gli ha scritto sul gambaletto gessato la madre-allenatrice Rene' Felton. ''Cercheremo di prenderla'' dice lui convinto, riferendosi alla medaglia, prima di lasciare il reparto di ortopedia dell'ospedale perugino. ''Se riesco a recuperare del tutto possiamo provarci'', ribadisce.

Oggi Howe – reduce dall'infortunio subito mentre si stava allenando a Rieti – sta meglio e sa che l'operazione e' andata bene. Tanto da avere potuto gia' lasciare l'ospedale Santa Maria della Misericordia.

''Ora abbiamo un mese di gesso e poi cominciamo con la fisioterapia'' dice parlando con l'Ansa. ''Mancano 365 giorni alle Olimpiadi – aggiunge – e c' e' tempo per recuperare. I dottori (Giuliano Cerulli e Auro Caraffa che ieri hanno eseguito l'intervento n.d.r.) sono fiduciosi e quindi anche io. Non mi butto giu' perche' sono cose che possono capitare. D'altronde la vita e' difficile per quelli che sono forti e facile per gli altri…''.

I medici stimano in almeno sei mesi i tempi di recupero, ancora comunque tutti da valutare.

Il rimpianto per i Mondiali di Daegu persi e' ormai alle spalle e il pensiero va gia' a Londra. ''Ci concentreremo sul salto in lungo – assicura – e cercheremo di prendere questa medaglia olimpica. Possiamo provarci''. Senza pero' dimenticare del tutto i 200 metri. ''Li manteniamo e continuiamo a correre – afferma – ma l'obiettivo e' il salto in lungo''.

Ai tifosi Howe dice di aspettarlo. ''Sicuramente mi vedrete in televisione nella pubblicita' – spiega ridendo di gusto – mentre sul campo mi vedrete sicuramente. Ma purtroppo la prossima estate''.

Mentre parla il ventiseienne talento dell'atletica italiana ha accanto la madre Rene', che e' anche il suo allenatore. ''Sono molto felice – spiega la donna – anche perche' il professor Cerulli, un campione di medico che ha operato anche me, usa una nuova tecnica biologica, il suo corpo che guarisce il suo corpo. Andrew non ha nella gamba, quella di stacco per il salto, chiodi come succedeva in passato''.

La signora Felton e' quindi certa che il suo ragazzo ''tornera' a fare cose grandi''. Pero' si cala subito nel suo ruolo di tecnico e annuncia che ora per il figlio-atleta sara' ''un sergente''. ''Appena togliera' il gesso – spiega – ogni giorno sara' importante. Non puoi essere la mamma in questa situazione, e devi essere piu' forte di lui. Deve essere disciplinato – conclude la signora Rene' – con il giusto spirito positivo''.

Perche' a Londra mancano ormai ''365 days to go'' e per una medaglia ''possiamo provarci''.

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