Azzurri spenti nel test pre-Europeo contro la Turchia: poche idee, zero gioco e squadra imballata

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 5 Giugno 2024 - 10:46
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Foto Ansa

Poche idee, squadra imballata, zero gol. Il primo test pre-Europeo della Nazionale di Spalletti – martedì sera, Bologna, 0-0 contro la Turchia di Montella – ha francamente deluso. Ci si aspettava di più pur conoscendo le “attenuanti“. E cioè: assenze pesanti (Barella, Scamacca), notevoli carichi di lavoro (a Coverciano). Ma non è il caso di farne un dramma. Certo, è stato uno 0-0 triste: solo un palo, poca corsa, ritmi bassi (soprattutto nel primo tempo),”pressione e riaggressione” (due comandamenti del Ct) inesistenti. L’Italia promessa da Spalletti non si è vista. Una sola occasione pulita (il palo colpi da Cristante); poco, troppo poco.  E questo a nove giorni dal debutto in Germania (14 giugno contro l’Albania) alimenta dubbi e preoccupazioni. 

Domenica sera ad Empoli gli azzurri avranno un secondo test con la Bosnia e si spera che il pareggio incolore al Dall’Ara venga, se non cancellato, almeno superato. In fondo non ci vuole molto. La sensazione che prevale è che a Spalletti manchi il tempo per trasmettere la sua istruzione. Mancini ha fatto un Europeo con alle spalle 27 risultati utili e 3 anni di lavoro; Big Luciano ha al suo attivo solo 8 partite e pochi mesi. Una differenza non di poco conto. E giovedì deve presentare la lista dei 26 che andranno in Germania. Spalletti deve tagliare.

UN TEST PREOCCUPANTE – Al netto degli alibi sopra citati restano aspetti preoccupanti: il pallone gira poco, in difesa manca la guida esperta, taluni equilibri vanno recuperati. In più ci sono giocatori in ritardo. Nel secondo tempo i cambi hanno portato ampiezza alla squadra: Zaccagni e Cambiaso al posto di Chiesa e Orsolini (quest’ultimo in odore di taglio) hanno regalato maggiore vivacità. Però si è visto poco o niente di quanto studiato. Un 3-2-4-1- ancora molto vago. Solo 5 hanno raggiunto la sufficienza: Vicario, Dimarco, Pellegrini, Cambiaso, Fagioli. Tutti gli altri sono da rivedere a cominciare da Mancini e Chiesa, nettamente al di sotto del loro standard. Molte perplessità ha suscitato Retegui: per carità solito grande impegno, ma non ha mai superato l’uomo e Raspadori, suo sostituto, non ha fatto molto di più.

IL CALENDARIO AZZURRO – L’Europeo comincia il 14 giugno con Germania-Scozia. Gli azzurri inizieranno il giorno dopo a Dortmund, ore 21, contro l’Albania. Seguiranno Spagna (20 giugno) e Croazia (24 giugno). La Nazionale partirà lunedì per il ritiro tedesco.