Basket, Recalcati fa festa: 750 panchine e colpaccio a Bologna

BOLOGNA- Se lo meritava un regalo cosi’ Charlie Recalcati per le sue 750 panchine. Varese non vinceva a Bologna dal 1999 (epoca Pozzecco, l’anno della stella) e lo ha fatto meritatamente, impostando il match come voleva: lento, spigoloso, decisamente brutto. A punire la Virtus le brutte percentuali (35% dal campo), il fiatone di Winston e Sanikidze e ancora una volta la maledizione degli ex: prima Fajardo che ha firmato l’ultimo sorpasso (60-62 a 2′ dalla fine), poi Kangur con un rimbalzo in attacco decisivo nel finale.

Ma la Canadian, a 15” dalla fine, ha avuto ancora la palla del pareggio: Koponen ha preso il palo, finita li’. Dopo venti minuti giocati al piccolo trotto (brutta roba: 8/29 Bologna, 9/27 la Cimberio), a svegliare partita e pubblico e’ il ritorno di Slay (6/10, il migliore di tutti). Tre falli nei primi otto minuti, l’americano si impadronisce del match con 8 punti nei primi cinque minuti del terzo periodo, consentendo a Varese di rimettere la testa avanti (42-46 al 27′).

Recalcati schiera al centro della difesa a zona, ma quello che da’ frutti davanti lo paga dietro con gli interessi dove Homan (7/11 e 10 rimbalzi, ma 2/8 ai liberi) si mangia sistematicamente i lunghi varesini e la Virtus respira. Koponen (4/12) apre l’ultima frazione con sei punti di fila (52-48), Slay lo segue a ruota prima del quinto fallo a 4′ dalla fine. Senza la punta migliore (e con Goss ‘desaparecido’), la Cimberio potrebbe mollare invece a meno di 2′ dalla fine e’ ancora avanti, grazie a due giocate dell’ex Fajardo (60-62).

Rivers pareggia in scorribanda, ma sono una tripla dall’angolo proprio di Goss e due liberi di Rannikko a sparigliare l’equilibrio (62-67) prima dell’ultimo minuto. E’ lo sprint decisivo: due errori ai liberi di Goss danno l’ultimo brivido, ma Koponen non trova il jolly pescato tante altre volte.

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