MONACO DI BAVIERA – Uli Hoeness in comune con Silvio Berlusconi ha solo il fatto di essere il presidente di una grande squadra di calcio condannato per evasione fiscale. Ma – a differenza del proprietario del Milan ed ex presidente del Consiglio – Hoeness, presidente del Bayern Monaco ed ex capitano della nazionale di calcio tedesca, non ha dribblato né il processo né la sentenza di condanna, consegnandosi nelle mani della giustizia (cioè al carcere) e rassegnando le dimissioni dalla presidenza del Bayern.
La procura di Monaco di Baviera lo ha condannato a 3 anni e mezzo di carcere per aver evaso 27,2 milioni di euro. Hoeness, 62 anni, ex bandiera del Bayern, ha detto ai suoi avvocati di non fare ricorso in appello, annunciando le dimissioni da presidente e da consigliere di sorveglianza della società bavarese.
“Il Bayern Monaco è il lavoro della mia vita e sarà sempre così per me – ha scritto l’ex calciatore tedesco, 62 anni, in un comunicato – e gli rimarrò fedele finchè vivrò”. Hoeness, che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo si è trasformato in uomo d’affari, accetta dunque di finire dietro le sbarre: “Dopo essermi consultato con la mia famiglia, ho deciso di accettare la sentenza della corte di Monaco. Ho chiesto ai miei avvocati di non presentare appello, in linea con la mia idea di decenza, comportamento e responsabilità personale. Evadere le tasse è stato l’errore della mia vita. Affronto le conseguenze di questo errore”.
Scrive Repubblica:
Il 62enne ex capitano della nazionale tedesca inizierà a scontare la pena fra due settimane, quando sarà rinchiuso nel carcere bavarese di Landsberg am Lech. A succedergli come presidente del Bayern, carica che ricopriva dal novembre 2009, sarà l’ad dell’Adidas, il 60enne Herbert Hainer. Dopo la condanna giovedì per aver sottratto al fisco 28 milioni di euro, il passo indietro di Hoeness era stato sollecitato dal board del club bavarese, in cui siedono colossi industriali come Audi, Volkswagen e proprio l’Adidas che detiene l’8,3% di azioni del Bayern e da più di mezzo secolo fornisce le divise di gioco. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, attraverso il suo portavoce ha detto che quella di affrontare il carcere è “una scelta personale che merita rispetto”. Per il governatore della Baviera, Horst Seehofer, dimostra che Hoeness “continua a essere una persona di spessore”.
Il “matrimonio” tra Hoeness e il Bayern è durato 44 anni. Da giocatore, l’ormai ex presidente ha cominciato ad indossare la maglia del club bavarese nel 1970, contribuendo in particolare alla conquista di tre Coppe dei Campioni. Nel 1979, ad appena 27 anni, si è trasformato in dirigente dopo aver appeso le scarpe al chiodo per un infortunio. Per 31 anni, fino al 2010, è stato la mente manageriale della società. Poi, 4 anni fa, ha assunto la carica di presidente nell’ennesimo ciclo vincente del club, coronato dal ‘triplete’ realizzato nel 2012-2013. L’addio del dirigente non dovrebbe danneggiare il club: il valore del brand del Bayern è consolidato a livello internazionale mentre in patria la squadra, nettamente superiore alla concorrenza, di fatto comincia ogni anno il campionato con la certezza di qualificarsi alla remunerativa Champions League.
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