Berlusconi: “Milan, governo, Italia: stessa maglia e vittoria”. Messaggio agli altri: Il Milan è il Milan e voi non siete…

Voi direte che un premier non si giudica…da questi particolari. E diciamolo pure, sono cose private. No, non  le solite, non quelle che subito avete pensato. storie di spoglatoi sì, ma non “quelle”. Stavolta il premier è andato negli spogliatoi del suo Milan, e fin qui è appunto fatto privato. E ai suoi giocatori, quelli del Milan, ha detto: “Ogni volta che vincete date una mano al governo del paese, se volete aiutare il governo dovete vincere”. Parlava delle vittorie internazionali del Milan, quelle che lucidano il prestigio calcistico nazionale del paese tutto? No, per niente, parlava delle vittorie in campionato. Infatti ha precisato: “Il lunedì, se il Milan ha perso nelle stanze del governo c’è aria di funerale, come l’ultima volta. Se ha vinto invece c’è aria di festa”.  Nelle stanze e negli uffici del governo? L’ultima volta? L’ultima volta il Milan ha perso con la Roma. Se ne dedice che una vittoria della Roma è un danno per il governo e per il paese. Quindi, se siete romanisti, attenti a quel che fate, se vincete e gioite siete contro il governo e fate danno. E lo stesso vale per voi juventini, sampdoriani, interisti, napoletani, tifosi della viola, del Cesena, del bari, del Lecce e del Catania. E del Cagliari e del Chievo e del Bologna e di ogni altra squadra che il campionato allinea: una vostra vittoria contro il Milan è anti governativa e anti nazionale. berlusconi è stato chiaro e netto: “Quando voi del Milan vincete lo fate per voi stessi, per il club, per i tifosi, per Berlusconi e per il Paese”. Paese rigorosamente con la maiuscola.

Un premier non si giudica da questi particolari, però ha stabilito che il Milan è la squadra del governo e soprattutto l’unica che quando vince fa bene all’Italia. Non il partito unico per carità, la il team unico questo sì. Il Milan è il Milan e gli altri non sono un…come avrebbe detto il Marchese del Grillo. Peggio ancora, sono nocivi e dannosi. E’ la teoria dei tre punti rossoneri e tricolori, quella del “ciò che fa bene al Milan fa bene all’Italia”. Una volta era il re, poi la Fiat, ora il Milan. Un premier non si giudica da questi particolari, però è da questi particolari che si può misurare un uomo.

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