Bologna-Milan 1-2, show di Calhanoglu: il Milan passa a Bologna

Bologna-Milan 1-2, show di Calhanoglu: il Milan passa a Bologna
Bologna-Milan 1-2, show di Calhanoglu: il Milan passa a Bologna
ANSA/GIORGIO BENVENUTI

BOLOGNA – Gattuso chiedeva al suo Milan di ritrovare anima e umiltà per uscire dalla crisi: accontentato.

Le parole usate dal tecnico alla vigilia sferzano i rossoneri, che passano a Bologna riprendendo la corsa all’Europa League e interrompendo la striscia di due sconfitte e quattro pareggi nelle precedenti sei uscite, che ne hanno messo a repentaglio gli obiettivi europei. Il Milan, fisicamente sulle gambe, non brilla e lascia il pallino del gioco per lunghi tratti al Bologna.

 

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Sbaglia o poco nulla dietro, però ed è cinico in ripartenza. Almeno nel primo tempo, perché nella ripresa Cutrone e Calhanoglu sprecano le occasioni per chiudere la gara e dilagare e i rossoneri finiscono per soffrire e rischiare di rovinare tutto. Gattuso azzecca la mossa di ridisegnare la squadra con il 4-3-3 (dopo il 4-4-2 fallimentare con il Benevento) e soprattutto quella di restituire la maglia da titolare a Calhanoglu.

Il turco illumina: prima segna il vantaggio con una rasoiata di destro, poi inventa per Bonaventura, che nel recupero del primo tempo sigla il 2-0 e fa scorrere i titoli di coda sulla gara con 45 minuti di anticipo. Il tutto grazie anche con l’aiuto del Var, che al minuto 38, annulla il pareggio del Bologna di Orsolini, per un precedente mani di Palacio in area in mischia.

L’attaccante vede così svanire il suo primo gol in serie A e i rossoblù il pari, dopo che già al minuto 19 si erano visti annullare la rete del potenziale vantaggio di Palacio per il fuorigioco di Orsolini, che aveva colpito il palo di testa in posizione di offside. Praticamente salvo, il Bologna provato con le energie residue a regalarsi il colpo con una big che manca ormai dal 6 gennaio 2016.

All’epoca lo aveva realizzato a San Siro proprio contro il Milan, ma il sogno di concedersi il bis svanisce di fronte a errori a catena di Pulgar, Gonzalez e Nagy in occasione delle prime due reti. Donadoni deve rinunciare a Dzemaili per un affaticamento agli adduttori dell’ultimo minuto e nella ripresa tenta il tutto per tutto inserendo Avenatti e disegnando uno spregiudicato 4-2-3-1 e complici gli errori rossoneri sfiora la rimonta: Palacio si vede ribattere sulla linea da Calabria una conclusione a botta sicura, De Maio riapre il match, ma Donnarumma chiude la porta su Mbaye.

Sospiro di sollievo: è il segno che il Milan non ha risolto tutti i suoi i problemi, ma al Dall’Ara tanto basta per riprendere la marcia verso l’Europa.

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