Bologna, Zanetti scongiura il fallimento, Marras: “Accordo raggiunto” ma Intermedia frena

Pubblicato il 16 Dicembre 2010 - 19:40 OLTRE 6 MESI FA

Massimo Zanetti

Mancano le firme sulle carte e, considerata la recente storia societaria del Bologna, non è un dettaglio di poco conto.

La società ha però, virtualmente, una nuova proprietà: l’offerta della cordata coordinata da Giovanni Consorte e capitanata dall’imprenditore trevigiano del caffé Massimo Zanetti sarebbe infatti stata accettata da Sergio Porcedda, che sarebbe quindi pronto a cedere il 100% del capitale a Zanetti e soci.

L’offerta, avanzata domenica ed alla quale Porcedda aveva provato a fare resistenza cercando all’ultimo momento capitali e

garanzie finanziarie, nella notte sarebbe stata accettata dall’imprenditore sardo.

Lo ha comunicato, in tarda mattinata, l’amministratore delegato del Bologna Silvino Marras, braccio destro di Porcedda che negli ultimi giorni ha cercato di convincere il presidente che accettare l’offerta di Zanetti era l’unica strada per evitare il fallimento del Bologna e scongiurare eventuali complicazioni giudiziarie.

All’ottimismo di Marras ha però fatto seguito una nota del Comitato di imprenditori locali che stanno cercando l’acquisto

del Bologna e di Intermedia finance, la merchant bank che sta gestendo l’operazione, considerata “potenzialmente fattibile,

ma non ancora assolutamente chiusa”.

Una frase che può essere letta o come un eccesso di prudenza per evitare che si consideri la trattativa conclusa prima che

venga vergata con l’inchiostro, oppure come un segnale alla controparte: nei fatti Porcedda sa di non poter non vendere, il

Comitato (per esposizione mediatica e responsabilità verso la città) di non poter non comprare. Ci potrebbe però essere la

possibilità di trattare sull’ultimo spicciolo fino all’ultimo minuto. Se Marras, ovvero il rappresentante della parte più

riottosa dell’affare, ha dato la trattativa per fatta è però lecito attendersi un epilogo positivo.

La faccenda sarà più chiara solo domani quando l’attuale proprietà del Bologna (l’80% è di Porcedda, il 20% della famiglia Menarini) si riunirà in un cda che, stando alle parole di Marras proporrà all’assemblea dei soci (che è composta più o meno dalle stesse persone) un aumento di capitale che verrà interamente versato dalla nuova cordata che, a quel punto, entrerà in possesso del 100% delle quote del Bologna calcio. Si tratterebbe, insomma, di un bilancio in assoluta continuità, che scongiurerebbe il fallimento. E a cui farebbe seguito il ritiro della messa in mora da parte dei giocatori.

A quel punto il ‘Comitato’, che fin qui ha lavorato con grande discrezione, verrebbe allo scoperto, spiegando la compagine societaria e la modalità di coinvolgimento delle associazioni di tifosi, professionisti e commercianti che affiancherebbero gli imprenditori. E Massimo Zanetti, senza traumi societari, diventerebbe il presidente del Bologna, portandosi sul groppone solo il punto di penalizzazione (che potrebbero diventare tre) per irregolarità finanziarie (di Porcedda).