Non salite su quel ring. E infatti, notizia dell’ultima ora, l’italiana Angela Carini abbandona, non si misurerà nell’incontro di pugilato che l’avrebbe dovuta opporre all’algerina Imane Khelif.
Angela Carini ha scelto di non affrontare il match contro la pugile ipersessuale algerina. Dopo che i giudici hanno validato la sua scelta con il verdetto ufficiale, l’azzurra si è inginocchiata sul ring e ha pianto
Fino ad ora, il match era stato verbale.tra chi attacca le Olimpiadi per la presenza di Imane, esclusa dai mondiali perché il suo Dna ha un cromosoma maschile, chi si dice preoccupato e chi difende la scelta.
Il Coni aveva chiesto al Cio che “i diritti di tutti gli atleti siano conformi alla carta olimpica e ai regolamenti sanitari”, ovvero alle regole sulla complicata questione del gender. La boxe italiana, già sotto choc per le eliminazioni dei suoi azzurri di punta, è preoccupata dal pugno di pietra della Khelif, incrociata da Carini nei collegiali di Assisi, e che la messicana Brianda Tamara definì “peggio di quelli di tanti sparring partner uomini”.
Il Cio aveva chiuso ogni questione già sei giorni fa, quando dal pugilato italiano erano emerse le prime perplessità al sorteggio: per noi, la risposta Cio, Khelif è donna. E qui emerge l’intrigo delle regole. Nel 2023 la federazione mondiale escluse l’algerina dalla finale mondiale perché l’esame del Dna rivelò la presenza del gene XY, proprio degli uomini.
Il Cio però si basa sul livello del testosterone, l’ormone della forza maschile, unico criterio – a suo dire – per definire se un’atleta donna è avvantaggiata, anche nelle Olimpiadi dell’inclusione.
“L’atleta algerina Imane Khelif, che affronterà oggi l’azzurra Angela Carini non è una donna trans, diversamente dalle notizie che circolano. Dalle informazioni che abbiamo su di lei, si tratta di una persona intersex, che si è sempre socializzata come donna e ha una storia sportiva nelle competizioni femminili”. Così Rosario Coco, Presidente di Gaynet.
“Non è chiaro – le ricostruzioni sono discordanti – se Khelif e Lin Yu ting, altra atleta intersex nella stessa situazione, abbiano dovuto effettuare test cromosomici o ormonali. In ogni caso si tratterebbe di un caso di Variazione delle Caratteristiche del Sesso, definizione ombrello all’interno della quale rientra anche l’intersessualità. Quello che sappiamo con certezza è che siamo di fronte a due atlete con una carriera nello sport femminile alle spalle. Nel caso di Khelif, per altro, va ricordato che l’Algeria proibisce anche il cambio del genere sui documenti – aggiunge Coco -.
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