Brasile-Giappone, formazioni: Neymar stella della Confederations Cup

Brasile-Giappone, formazioni: Neymar stella della Confederations Cup (LaPresse)
Brasile-Giappone, formazioni: Neymar stella della Confederations Cup (LaPresse)

BRASILIA, BRASILE – Brasile-Giappone, formazioni della partita inaugurale della Confederations Cup 2013 in Brasile. Neymar è la stella della competizione. Fischio d’inizio alle ore 21.

Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Paulinho, Luiz Gustavo; Hulk, Oscar, Neymar; Fred. All. Felipe Scolari

Giappone (4-2-3-1): Kawashima; Uchida, Konno, Yoshida, Nagatomo; Endo, Hasebe; Okazaki, Honda, Kagawa; Maeda. All. Alberto Zaccheroni

La grande attesa e’ finita. In una Brasilia teatro di scontri e manifestazioni proprio davanti allo stadio Garrincha, frutto di una protesta di 300 persone contro il denaro speso per il nuovo impianto invece che per l’edilizia popolare, si gioca  Brasile-Giappone, partita inaugurale della Confederations Cup 2013, torneo che la nazionale di casa ha quasi paura di vincere.

La Selecao ha infatti conquistato gia’ tre volte la Coppa di questa manifestazione (1997, 2005 2009), senza pero’ mai replicare il trionfo l’anno successivo, nell’occasione piu’ importante, quindi nel Mondiale, e questo a livello di scaramanzia pesa. Per una volta, si ragiona qui, forse sarebbe meglio arrivare secondi adesso e vincere tra dodici mesi.

Si pensa quindi in prospettiva 2014, ma duecento milioni di brasiliani in materia di ‘futebol’ faticano a digerire il concetto che l’importante e’ partecipare.

A Scolari verra’ concesso del tempo per lavorare, ma il rischio di fischi e contestazioni e’ sempre in agguato, anche se la figura di Felipao incute rispetto, essendo un duro fin dai tempi in cui era un arcigno difensore centrale.

Comunque l’ultima prova della Selecao, quella di domenica scorsa contro la Francia (3-0), ha tramutato gli insulti in applausi, poi e’ arrivato anche l’appello di O Rei Pele’, che ha chiesto di non fischiare questa nazionale.

Ha parlato anche Zico, per dire che non la vede cosi’ facile. Secondo l’ex asso di Flamengo e Udinese  quello contro il Giappone di Alberto Zaccheroni sara’ per il Brasile ”uno dei match piu’ duri della sua storia, per la pressione sulla nostra squadra e per i continui miglioramenti dei giapponesi”.

A cio’ vanno aggiunti i problemi di Scolari, che dopo gli ultimi allenamenti si ritrova con Fred acciaccato e con un Paulinho alle prese con un problema a una caviglia che potrebbe comprometterne la presenza nella partita d’esordio. Nel caso e’ pronto Hernanes, visto che per l’altro posto di ‘volante’, ovvero di mediano, il posto sembra essere assicurato per la riserva del Bayern Monaco Luiz Gustavo.

In attacco il tecnico spera che si sblocchi Neymar il cui digiuno con la maglia oroverde (non segna da 9 partite) comincia a preoccupare la ‘torcida’. La maglia n.10 che ha chiesto e ottenuto dovrebbe responsabilizzare la nuova stella del Barcellona, intanto Scolari lo difende spiegando che ”anche se non segna, Neymar svolge un lavoro molto utile per la squadra”.

E’ stato calcolato che Neymar da solo e’ costato 27 volte di piu’ dell’intera rosa dei 23 convocati di Tahiti, per questo non puo’ permettersi di risultare di nuovo inconsistente: brucia ancora il ricordo di Londra 2012 quando il calciatore che sembra una popstar avrebbe dovuto trascinare in compagni all’oro e invece nella finale di Wembley fu la piu’ cocente delle delusioni.

Serve un Brasile dal volto migliore perche’ questa Confederations e’ anche una sorta di operazione-simpatia fra squadra e ‘torcida’: dal 2001 a oggi la Selecao ha giocato sul suolo patrio soltanto 34 partite, impegni mondiali esclusi, e forse anche per questo l’accoglienza a Brasilia non e’ stata delle migliori: pochi tifosi, e non le migliaia che ci si aspettava.

C’e’ quindi freddezza, ecco perche’ per far tornare a risuonare il samba serve un successo contro i Blue Samurai di Zaccheroni e della ‘spia’ Nakata, ex idolo di Perugia e ora commentatore della tv nipponica che, avendo libero accesso agli allenamenti delle altre squadre, passa qualche ‘dritta’ all’allenatore romagnolo.

Il Brasile forse si batte anche cosi’, facendo ricorso a una stella prematuramente caduta, come quelle che si vedono in queste nottate del giugno brasiliano.

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