Arbitri di San Siro nella bufera, l’Inter campione d’inverno, Milan rinato a Empoli (vittoria in trasferta dopo tre mesi).
Ultima chiamata per Mazzarri (Napoli sconfitto al Maradona,3 -0 dal Torino) Lazio a Udine ha vinto 2-1 conquistando il quarto posto (ma il derby di Coppa Italia di mercoledì, ore 18, non fa dormire sonni tranquilli), Roma al bivio Champions (in attesa del successore di Pinto).
Allegri senza Chiesa ma con il turco Yildiz, la Viola ha ceduto al Sassuolo di Pinamonti e il Frosinone le ha buscate da un Monza corsaro che ha inguaiato Di Francesco.
Questo, è molto altro ancora, ha consegnato la giornata n.19, la prima dell’anno 2024. Ma questa giornata sarà soprattutto ricordata per il pazzo finale neroazzurro (2-1 sul Verona) col l’aiuto del Var. Veneti furiosi e sospetti alle stelle.
GIORNATA NERA PER GLI ARBITRI
Due in particolare gli errori arbitrali: uno a Reggio Emilia e l’altro a San Siro. I due fischietti sotto accusa? Il palermitano Rosario Abisso, 38 anni, di professione imprenditore; e il ravennate Michael Fabbri, 40 anni, impiegato.
Abisso ha annullato un gol al norvegese Thorstbed più che regolare; e nemmeno verificando personalmente al Var (peraltro chiaro) è tornato sui suoi passi. Clamoroso al Meazza: Fabbri ha convalidato il gol vittoria di Frattesi viziato da una plateale gomitata di Bastoni su Duda. Ignorato il Var (correva il 93’). Sia Fabbri che il “varista” Luigi Nasca (46 anni, di Bari) verranno fermati, per l’Aia è stato un errore imperdonabile.
MA IL VAR NON HA COLPE
Certo, la video assistenza ha “intossicato il pallone “, come sostiene il veterano Tony Damascelli; ma è pur sempre uno strumento messo a disposizione degli arbitri.
Plurale d’obbligo perché oggi le partite sono dirette da sei arbitri: quello principale, due assistenti lungo le linee, il quarto e i due davanti ai video nel sito di Lissone, dove figura una coppia di tecnici.
Però la mezza dozzina di giudici “ non ha affatto risolto i problemi e chiuso le polemiche , come la propaganda sostiene”. Ha invece intossicato il gioco, la vita dei calciatori e dei tifosi. Ogni azione è ispezionata coi check e da novanta minuti si è passati a cento e più’.
Le pause di gioco si allungano sempre più a causa dei lunghi consulti degli arbitri. Probabilmente il football ha smarrito la sua logica originaria e ha introdotto l’intelligenza arbitrale. Non ci siamo.
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