Buffon: “Sarri-Juventus è un’altra storia. Non toccate la stella di Conte”

TORINO – Buffon è stato intervistato in esclusiva da Ivan Zazzaroni per Il Corriere dello Sport. L’ex portiere della Juventus ha commentato l’approdo di Sarri sulla panchina bianconera e la contestazione dei tifosi della Juve nei confronti di Antonio Conte, “colpevole” di aver scelto i rivali di sempre dell’Inter.

Buffon ha attaccato duramente i tifosi della Juve che chiedono alla società di togliere la stella dedicata a Conte nello Stadium. Secondo Buffon, Conte ha dato tutto se stesso per la Juve e la sua professionalità non va messa in discussione. Secondo l’ex portiere bianconero, Sarri e Conte non possono essere paragonati perché l’allenatore dell’Inter ha difeso i colori bianconeri per quindici, lunghissimi, anni mentre Sarri è stato il tecnico del Napoli per molto meno tempo. 

Ecco le dichiarazioni rilasciate dal portiere del Psg nel corso dell’intervista rilasciata ad Ivan Zazzaroni per Il Corriere dello Sport. 

“Leggere in due o tre occasioni che qualche tifoso juventino aveva chiesto di togliere la stella di Conte dopo il suo passaggio all’Inter. Mi sento dentro il mondo Juve, conosco bene i dirigenti, i giocatori, i tifosi e so cosa ha dato e ha rappresentato Antonio. Per la Juve si è speso fino all’ultima goccia di sudore, mettendo tutto se stesso, da giocatore non si è mai risparmiato per il bene della squadra.

Da allenatore se l’è caricata sulle spalle e l’ha trascinata al successo con una lucidità totale e senza soluzione di continuità. Tre stagioni piene e nessun calo di attenzione e tensione. Ho un rapporto di grande stima e confidenza con Antonio, quando ci incontriamo respiriamo immediatamente fiducia, intimità, rispetto reciproco. E lui è un uomo tendenzialmente diffidente.

Le scelte professionali, anche se spiazzanti, non possono sporcare un passato intenso come il suo. Lui non ha mai tradito, non è il tipo che bacia la maglia, aderisce pubblicamente al progetto e poi alimenta i conflitti nello spogliatoio o in società. Considero il suo ritorno importante per tutto il sistema, così come quelli di Maldini, Boban, Sarri».

«Vogliamo paragonare i quindici anni di Conte alla Juve con i tre di Sarri al Napoli?». «Ho toccato con mano la competenza del presidente, di Fabio e Pavel. Chi segue sempre gli stessi percorsi raggiunge sempre gli stessi traguardi e la Juve che cerca la Champions ha voluto tentare la strada della discontinuità, partendo dal presupposto che la squadra è difficilmente migliorabile. Sarri non è rivoluzione, né scommessa. È un percorso inedito, un’altra storia».

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