Cagliari, Cellino parla per nove ore: “Uscirò da uomo libero”

CAGLIARI – Diverse pause per fumare, un paio di cioccolatini, una bibita e un’onda lunga di parole.

E’ stato un interrogatorio fiume quello del presidente del Cagliari calcio Massimo Cellino, arrestato per tentato peculato e falso insieme al sindaco e all’assessore ai Lavori pubblici del comune di Quartu, Mauro Contini e Stefano Lilliu, nell’ambito dell’inchiesta per la realizzazione dello stadio Is Arenas, la nuova casa dei rossoblù.

Un interrogatorio iniziato intorno alle 10 e ultimato alle 18.30, scadenzato solamente dalle pause volute dallo stesso Cellino. Circa nove ore, di cui tre di verbalizzazione, per  rispondere alle domande del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Cagliari, Giampaolo Casula, e del sostituto procuratore Enrico Lussu, per fornire la propria versione dei fatti e respingere una qualsiasi proposta di arresti domiciliari.

”Voglio uscire da uomo libero, dimostrando la mia completa innocenza e totale estraneita’ ai fatti”, ha fatto sapere il presidente attraverso i suoi legali.

”Non abbiamo chiesto i domiciliari – ha confermato l’avvocato Benedetto Ballero che insieme al collega Giovanni Cocco difende Cellino –  aspettiamo i giudici fino a quando non saranno convinti della sua completa estraneita’ ai fatti”.

Una decisone che lunedi’, subito dopo l’interrogatorio del sindaco Mauro Contini – ancora ricoverato in ospedale dopo il malore che lo ha colpito il giorno dell’arresto -, portera’ i legali a presentare l’istanza di scarcerazione.

Nel corso del lungo interrogatorio Cellino ha ripercorso tutta la storia dello stadio Is Arenas. ”E’ stata raccontata tutta la vicenda, dall’idea iniziale fino alle ultime questioni – ha svelato Ballero – Abbiamo presentato una serie di documenti per dimostrare le spese sostenute dalla societa’ per la costruzione dello stadio”. Secondo gli avvocati, ora il problema principale e’ quello relativo alle prossime partite in casa del Cagliari.

”Con questa ordinanza di custodia cautelare c’e’ una impostazione che mette in discussione la legittimita’ delle autorizzazioni ottenute dalla societa’ che invece a nostro avviso e’ completamente indiscutibile”, ha chiarito l’avvocato. L’auspicio del presidente, hanno riferito i legali, e’ quello che la squadra vinca le prossime gare:

”Anche quella di domani. Ha detto che per lui sarebbe un regalo grandissimo”. Una frase che ha colpito i supporter rossoblu’ che in serata si sono assiepati davanti al carcere con la speranza di vedere uscire il presidente. Tifosi che anche domani pomeriggio torneranno davanti a Buoncammino per ascoltare la partita via radio ”insieme al nostro presidente. Vogliamo che esca presto, deve tornare ad aiutare la squadra”.

Un desiderio espresso anche dal fratello Giorgio, entrato a Buoncammino in mattinata per consegnare una felpa e della biancheria. ”Spero di vederlo presto a casa. E’ inutile andare avanti cosi’, sappiamo tutti che questa e’ una grande farsa, una bufala”.

Davanti al Gip oggi anche Stefano Lilliu. L’assessore ha rilasciato spontanee dichiarazioni spiegando in circa mezzora di colloquio i suoi rapporti con Cellino e la sua passione per il Cagliari, poi si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere.

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