Cagliari rischia crac: stadio fantasma, debiti col Comune, stipendi fermi

Massimo Cellino

CAGLIARI –  L’autodenuncia e la crisi che non ti aspetti, quella del Cagliari. La squadra di calcio del presidente Massimo Cellino è a rischio crac e, salvo colpi di scena, già da gennaio per sistemare i conti potrebbe essere costretta a vendere i suoi pezzi pregiati sul mercato.

L’annuncio arriva nel pomeriggio del 27 dicembre quando il Cagliari si autodenuncia e fa sapere che i suoi calciatori sono senza stipendio da due mesi. Nel pallone italiano, in verità, non trattasi di certo di novità assoluta. Eppure stavolta qualcosa che stride c’è. Perché il Cagliari, per tutto il tempo della gestione Cellino, problemi economici non ne ha mai avuti.

Tempo pochi mesi, però, ed è cambiato tutto. Innanzitutto c’è, o meglio non c’è lo stadio. Il Cagliari non ha una casa: ha giocato in campo neutro, a porte chiuse e alla Is Arenas e proprio per una folle impuntatura di Cellino ha perso punti a tavolino non giocando la partita interna con la Roma. Significa introiti in meno e spese in più, quelle per trasformare l’impianto Is Arenas da un campetto da serie minori a uno stadio da serie A.

Non solo: ci sono i soldi di Sky che al Cagliari non arrivano perché pignorati dal Comune. Il Cagliari ha infatti col municipio debiti precedenti alla presidenza Cellino. Così il Comune ha deciso di passare alla riscossione di fatto.

”Il Cagliari aveva investito più di 10 milioni di euro per lo stadio di Elmas: tutto bloccato – spiega il dg dei sardi Marroccu – altri 8 milioni a Quartu e non abbiamo ancora un resoconto finale; aggiungiamoci il pignoramento degli introiti Sky operato dal Comune di Cagliari per i presunti debiti datati anni ’70 e ’80 che il presidente Cellino aveva iniziato ad estinguere, e che la Regione non ha ancora onorato i suoi impegni di sponsorizzazione degli ultimi due anni. Il risultato di tutto questo è che il Cagliari adesso si trova in difficoltà e si sente abbandonato da tutti. Per la prima volta ha problemi a pagare gli stipendi”.

Marroccu insiste: ”Il presidente è stanco di lottare contro i mulini a vento e si chiede il motivo di tanto ostracismo decretato un po’ da tutte quelle forze che invece dovrebbero sostenerci”. Un altro esempio è dato dalla trasferta di Parma per la gara interna contro la Juventus: un’avventura – spiega la società – che si è conclusa con un passivo di 300.000 euro. ”Siamo stati ospiti in casa nostra. Ci auguriamo, e seguendo le parole del sindaco di Quartu Contini così dovrebbe essere, che la situazione a Is Arenas si sblocchi in maniera definitiva”.

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