Cagliari, Massimo Cellino: “Il fondo Usa non esiste”

Cagliari, Massimo Cellino: "Il fondo Usa non esiste"
Cagliari, Massimo Cellino: “Il fondo Usa non esiste” (LaPresse)

CAGLIARI  – “Il fondo Usa? Cercatelo a ‘Chi l’ha visto?’, io dopo l’accordo di Miami non ho più sentito nessuno e non ho visto soldi”.

Così Massimo Cellino, in un’intervista al quotidiano L’Unione Sarda, in merito alle trattative per la cessione del Cagliari. “Ho sempre pensato che Silvestrone rappresentasse solo se stesso, il sindaco lo ha fatto entrare in Comune, i tifosi volevano che lo ricevessi e l’ho ricevuto. E invece soldi non ce ne sono e neppure investitori”, ha aggiunto Cellino. Il Cagliari è sempre in vendita. Parola di Massimo Cellino che, dopo aver acquistato il Leeds United, ha deciso di vendere il club rossoblù dopo 22 anni.

Nell’intervista al quotidiano L’Unione Sarda, dopo le dichiarazioni sul fondo Usa, Cellino ha precisato: “Ora si vende il Cagliari a chi ha voglia di metterci la faccia. Bisogna fare presto, perché c’è una stagione da programmare e uno stadio da mettere a norma”. Il presidente rossoblù ritorna poi sull’accordo di Miami con Luca Silvestrone, emissario del fondo Usa interessato all’acquisto del club e al nuovo stadio. Una stretta di mano, immortalata dai fotografi, e una dichiarazione ufficiale all’ANSA.

Cellino, tra le altre cose, aveva detto “Che Dio li benedica, ora lotteranno loro con la burocrazia”. “Nell’ultima partita che ho visto al Sant’Elia – replica il patron rossoblù sulle pagine dell’Unione Sarda – sono andato via alla fine del primo tempo, dopo aver sentito gli insulti dei tifosi, nonostante tutto quello che ho fatto in 22 anni. Sono andato persino in carcere, e non so ancora il perchè, per aver cercato di dare loro uno stadio. I tifosi e il Comune vogliono Silvestrone? Se ha i soldi, prendetevelo… questo ho pensato. E invece soldi non ce ne sono, non sono mica tutti scemi come me. Dall’incontro di Miami – prosegue Cellino – sarebbero dovuti passare pochi giorni prima di sapere chi fossero, nomi e ruoli. Invece non ho mai saputo nulla. Non ho saputo chi sono nè ho più sentito nessuno.

Aggiungo un dettaglio: gli accordi prevedevano che al termine dell’incontro per lo stadio, a Cagliari, sarebbero dovuti uscire pubblicamente i nomi di chi si impegnava a partecipare alla gara per realizzare lo stadio. Gli affari non si gestiscono così, riservatezza compresa. Dan Meis? Mi ha detto verrò volentieri a Cagliari a fare lo stadio, ma non mi parli di soldi, io mi occupo degli aspetti tecnici, la questione finanziaria è in mano a Silvestrone”.

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