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Calciatori in vacanza: diete personalizzate ma panettone e pandoro non sono un tabù

di |22 Dicembre 2010 15:39

Una settimana senza calcio giocato, per stare in famiglia e festeggiare insieme ai propri cari, non rappresenta un grande rischio per la forma dei calciatori. A patto pero’ che tutti si attengano a regole ferree, altrimenti si rischia il rilassamento e magari qualche chilo di troppo, che poi e’ difficile da smaltire.

Per la pausa invernale – il campionato ritornera’ il 6 gennaio, ma la ripresa degli allenamenti e’ prevista in genere il 27-28 dicembre – ogni squadra ha gia’ fatto scattare il suo ‘decalogo’. Consigli pratici per evitare gli stravizi e attenersi a uno stile di vita sano e da sportivo.

Soprattutto a tavola, specie per quelli che di loro gia’ tendono a ingrassare (il ‘campione’ della serie A al momento e’ sicuramente il brasiliano Adriano, della Roma, dall’alto del suo quintale abbondante). ”Abbiamo consegnato a tutti i giocatori un ‘piano alimentare’ per questa settimana” dice Giovanni Andreini, gia’ preparatore atletico della Nazionale ai tempi di Roberto Donadoni, oggi al Cagliari a fianco dello stesso ex ct azzurro.

”Ogni giorno devono calcolare il loro fabbisogno calorico – spiega – ci sono norme che riguardano sia la quantita’ sia la qualita’. E’ chiaro che se uno vuole mangiare una carbonara deve mangiare solo quella, altrimenti con una pasta in bianco puo’ abbinarci anche due fettine di bresaola”.

Insomma regole di mangiar sano, anche se ”non e’ vietato nulla”. ”Questa settimana – continua Andreini – puo’ anzi aiutare a togliersi qualche sfizio nella buona tavola, a responsabilizzare ogni giocatore. Una fetta di pandoro o panettone? Certo che la possono mangiare”. L’esperienza passata indica che ”se non si fanno stravizi particolari, una settimana lontano dal calcio non modifica molto l’andamento naturale dell’organismo dei giocatori”.

Nel decalogo, oltre ai peccati di gola ci sono quelli legati all’attivita’ fisica. ”Quello che consigliamo – sottolinea l’ex preparatore azzurro – e’ di fare almeno due allenamenti individuali, tipo andare a fare jogging. Ma sempre con un dispendio calibrato a seconda del fabbisogno calorico”. Insomma nessuna regola ‘erga omnes’ ma un programma personalizzato, ”con carichi di lavoro differenziati a seconda delle caratteristiche fisiche, ad esempio del rapporto massa magra-massa grassa, e per ruolo. Dalla nostra esperienza abbiamo constatato che non ci dovrebbero essere grossi scompensi. Tenuto conto poi che gia’ dal 27 mattina, quando ci rivedremo tutti dopo le feste, non e’ escluso che faremo dei piccoli richiami di allenamento”, precisa Andreini. Questo senza dimenticare naturalmente i problemi legati ai rigori dell’inverno, perche’ ”ghiaccio e neve sono da sempre nemici per muscoli e tendini”.

E dunque c’e’ bisogno di qualche cautela in piu’, specialmente per le squadre del Nord. ”A Cagliari noi siamo fortunati – continua il preparatore – negli ultimi dieci giorni abbiamo fatto un paio di allenamenti anche con le mezze maniche… Mi ricordo anni fa uno studio fatto da Pincolini sulle sue esperienza al Milan e poi alla Roma (con Capello, ndr). Ebbene, da quello studio risultava che nel periodo nella Capitale gli infortuni rispetto agli anni a Milano erano praticamente annullati. Almeno in questo chi sta al Sud e’ avvantaggiato…”.

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