Calcio e pirateria, oscurati i primi tre siti illegali, la piattaforma Piracy Shield combatte l’illegalità

Calcio e pirateria: oscurati i primi tre siti illegali. Fatta la denuncia dei titolari dei diritti sulle partite trasmesse alla Agcom, è subito partito il blocco. Attivato il sistema automatico di oscuramento. La “Piracy Shield”, cioè la nuova piattaforma anti pirateria (attiva dall’1 febbraio) e gestita dalla “Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni”, ha beccato i primi siti per streaming illegale e li ha incappucciati.

Allora tutto bene? Calma. La piattaforma prova ad arginare la visione di contenuti pirata e l’utilizzo delle IPTV ma centinaia di utenti continuano a guardare le partite gratis tramite applicazioni scaricabili alla luce del sole dal Play Store di Google; applicazioni piene di pubblicità e vendute da Google.

LA PIRACY SHIELD DA SOLA NON BASTA
La piattaforma voluta dal governo e allestita da AGICOM per effettuare blocchi rapidi, da sola non basta. E la dimostrazione si è avuta domenica sera quando bastava andare su Google, inserire un paio di chiavi di ricerca, e trovarsi davanti a siti che davano i link per vedere gratis la partita.

Vanificato quindi l’impegno di centinaia di piccoli provider  per adeguare i propri sistemi perlomeno dalla cosa più banale del mondo: una ricerca su Google. Di più: centinaia di migliaia di persone probabilmente hanno guardato le partite dal loro smartphone Android utilizzando applicazioni che permettono di vedere match di ogni tipo, ovviamente pirata, senza pagare nulla. Applicazioni che sono liberamente scaricabili dal Play Store di Google e che oggi contano un numero di Dowload enorme: più di 400.000.

UNA BATTAGLIA LUNGA E FATICOSA
La serie A e il calcio italiano in generale portano avanti la battaglia contro la pirateria e dopo mesi di test possono contare su una nuova arma, cioè la piattaforma innovativa – Piracy Shield – che permette di segnalare i siti illegali da oscurare agli Internet Service Provider entro 30 minuti.

Chi sta guardando l’evento incriminato viene indirizzato a una pagina Agicom con questo messaggio scritto:” Il sito in oggetto è illecito ed è stato sottoposto a blocco da parte dell’autorità “. Prevista una sanzione fino a 15.000 euro con il rischio di una condanna penale da 6 mesi a 3 anni di prigione per chi trasmette illegalmente gli eventi sportivi. Invece per gli spettatori le multe possono arrivare fino a 5.000 euro.

Dice Federico Bagnoli Rossi, presidente della Fapav, la Federazione che si occupa di tutelare le industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali nel nostro Paese:” Con il lockdown c’è stato il boom delle IPTV con accessi abusivi effettuati senza il “pezzotto” (il decoder illegale); e il 42% degli utenti in Italia ha commesso almeno un atto di pirateria in un  anno e il 15% dell’ audience di sport e irregolare. Questi atti di pirateria nel nostro paese nel 2022 sono stati ben 345 milioni, il + 26% rispetto all’anno prima.

Adesso è entrata in funzione la nuova piattaforma che segnala le illegalità. Va detto che chi agisce nell’illegalità in questo settore lo fa solo per business. Nessun benefattore”. Ma molto ancora resta da fare.

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Marco Benedetto