Calcio, frode Genoa-Venezia: inutilizzabili le intercettazioni di Preziosi, annullato l’Appello

Enrico Preziosi, patron del Genoa

Erano inutilizzabili per il processo sulla frode sportiva della partita Genoa-Venezia le intercettazioni telefoniche ed ambientali del presidente rossoblu Enrico Preziosi. E’ uno dei motivi per i quali la Cassazione il 25 febbraio scorso ha annullato e rinviato ad altra sezione il processo d’appello sulla presunta combine che fece precipitare nel 2005 il Genoa in serie C e condannò lo stesso Preziosi, suo figlio Matteo, l’ex d.g. Stefano Capozzucca, l’ex presidente del Venezia Franco Dal Cin e l’es d.g. dei lagunari Pino Pagliara.

Le motivazioni della sentenza della suprema corte sono state depositate il 31 marzo. Erano stati i difensori di Preziosi, tra i quali l’avv. Maurizio Mascia, ad eccepire l’inutilizzabilità delle intercettazioni, autorizzate in origine dal gip per altri indagati e per l’ipotesi di reato di associazione a delinquere per l’uso fraudolento di carte di credito. Nel corso delle indagini poi l’ipotesi di reato mutò in frode sportiva, per la quale le intercettazioni non sono consentite.

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