Calcio/ Il giudice sportivo punisce severamente le risse nel turno “che non si doveva giocare”

Pubblicato il 14 Aprile 2009 - 18:16| Aggiornato il 15 Aprile 2009 OLTRE 6 MESI FA

Mano pesantissima del Giudice Sportivo con i calciatori e tecnici protagonisti dell’ultima giornata di campionato. Cinque giornate di squalifica a Diego Lopez del Cagliari e Felipe Melo della Fiorentina, ritenuti responsabili della rissa scoppiata nel tunnel che porta agli spogliatoi al termine della partita. Tre giornate di squalifica, invece, per il romanista Mexes e per il laziale Matuzalem, espulsi nel secondo tempo del derby capitolino dopo un acceso diverbio seguito a un contrasto di gioco.

Due turni di stop sono stati invece inflitti a Lanzaro della Reggina. Gli squalificati per una giornata invece sono: Barillà (Reggina), Agostini, Canini e Conti (Cagliari), Camoranesi e Marchisio (Juventus), Giacomazzi, Schiavi e Vives (Lecce), Panucci (Roma), Stovini (Catania), Brocchi (Lazio), Jankulovski (Milan), Montolivo (Fiorentina), Simplicio (Palermo).

Molti addetti ai lavori del mondo del calcio avevano parlato all’unisono: nel sabato pre-pasquale non si sarebbe dovuto giocare in segno di lutto e per uno stato d’animo svuotato dalla commozione dovuta alle vittime del tragico terremoto in Abruzzo. In campo, invece, ci sono andati e di colpo le stesse persone che predicavano il buonismo sembravano aver dimenticato tutti i propositi dei giorni precedenti: risse verbali, gestacci, tirate di capelli, botte nel tunnel dello spogliatoio, mancanze di rispetto varie.

Se si va in campo si gioca e lo si fa, giustamente, con il massimo dell’agonismo, ma questo non significa dover vedere tutte quelle le scene di follia. Il calcio ha perso un’altra occasione e sempre più, invece di unire, contribuisce a dividere.