Grandi polemiche in Serie A: il giornalista si sfoga sui social, per lui il calcio è malato e c’è da vergognarsi
La Serie A lascia spazio alla Nazionale dopo un weekend in cui non sono mancati gli argomenti di discussione. Il calcio italiano vive il suo ennesimo momento di caos tra l’inchiesta della Procura di Milano sul mondo ultras di Inter e Milan e le polemiche sulle decisioni arbitrali.
Le due settimane di stop del campionato saranno probabilmente terreno fertile per le polemiche, anzi quelle sono già iniziata. A fare da miccia l’operato dell’arbitro in Juventus-Cagliari: due rigori (uno per parte) ed un’espulsione, quanto basta perché i tifosi si scatenino sui social.
Tifosi, ma anche giornalisti che non hanno perso occasione per dire la loro su quanto accaduto all’Allianz Stadium tra bianconeri e rossoblù. Una partita, terminata 1-1, che ha vissuto più di un momento di tensione: dal rigore concesso alla formazione di Thiago Motta per un fallo di mano di Luperto, al penalty da cui è nato il pareggio, finendo con l’espulsione per doppia ammonizione di Conceicao.
Su questo si è soffermato anche Carlo Alvino, giornalista noto per essere un tifoso del Napoli. Su X si è lasciato ad andare ad uno sfogo diventato ben presto virale.
Juventus-Cagliari, lo sfogo di Alvino: “Calcio malato”
Carlo Alvino punta il dito contro il calcio di rigore assegnato alla Juventus e trasformato da Vlahovic.
Il suo tweet è una critica senza appello: “Oggi le comiche in diretta da Torino … dopo questo rigore concesso oggi ai ‘non colorati’ viene difficile seguire ancora questo calcio ‘malato’… che vergogna!!!” il post che scatena la polemica. Tanti tifosi bianconeri hanno risposto affermando che l’intervento di Luperto era nettamente da calcio di rigore, mentre altri tifosi – questa volta di altre squadre – hanno dato ragione al giornalista: “Già da tempo non seguo più il calcio” scrive, ad esempio, un utente.
Ma a dare ragione ad Alvino anche lo stesso allenatore del Cagliari, Davide Nicola, che nel post gara ha apertamente criticato la scelta del direttore di gara: “Non mi convince la scelta di dare un rigore del genere – le sue dichiarazioni – . Non è fallo di Gatti sullo stacco del giocatore, ma non puoi nemmeno dare rigore: impossibile assegnare un rigore se, subisco nel duello aereo un contatto fisico da tergo che mi fa cadere all’indietro“.
Discussioni accese quindi, anche perché nel mirino è finita anche la decisione di espellere Conceicao, con il secondo giallo per simulazione apparso a molti eccessivo. La Serie A va ora in pausa, le polemiche – c’è da scommetterci – no.