Nazionale, Lippi: “No prime donne nella mia squadra”

“Per creare una squadra vincente é necessario formare un gruppo di giocatori che abbiano l’umiltà di mettere le proprie qualità al servizio degli altri, e che non si sentano fenomeni o prime donne”.

Questo il pensiero del c.t. della Nazionale italiana Marcello Lippi, espresso ieri sera durante la conviviale di tre Rotary Club fiorentini a Firenze, nella quale era l’ospite d’onore.

“Le squadre composte da quest’ultimo tipo di giocatori – ha proseguito Lippi -, che sono nati col talento e credono che tutti gli altri si debbano mettere al loro servizio, possono giocare bene a periodi ma non hanno continuità:

la Svezia di Ibrahimovic per esempio non si è qualificata ai mondiali, mentre il Portogallo di Cristiano Ronaldo e l’Argentina di Messi ce l’hanno fatta per il rotto della cuffia.

E stiamo parlando dei tre migliori al mondo, segno che il collettivo è la cosa più importante”. Riguardo al gruppo azzurro da portare in Sudafrica, Lippi ha spiegato che “devo ancora completarlo, ma non sarà un compito difficilissimo, e comunque sono ottimista:

l’importante sarà arrivare in Sudafrica in buone condizioni fisiche e psicologiche, in quel caso non dovremo avere paura di nessuno.

Come avversari dobbiamo temere Brasile, Argentina, Germania, Olanda e Francia, che ai mondiali ci vanno sempre per vincere, e poi dovremo prepararci bene perché in Sudafrica sarà inverno e giocheremo in altura”.

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