Calcio. Rimesso a nuovo il terreno del Ferraris: “E’ pronto per l’Italia”

Pubblicato il 10 Ottobre 2010 - 18:23| Aggiornato il 11 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Hanno abbandonato l’idea della gramigna (a San Siro l’avevano messa a luglio e hanno dovuto rizollare in tempi brevi) per un più rassicurante mix di erbe altamente infestanti e quindi resistentissime, con stelo di 4 centimetri. Ed ecco che risorge il terreno di gioco dello stadio Luigi Ferraris di Genova che ora attende, un poco più serena, gli Azzurri per la partita con la Serbia di martedì, sfida cruciale per le qualificazioni a Euro 2012.

Niente più paura di correre su un campo che sembra appena arato, dal quale fino a qualche giorno fa si sollevavano ondate di sabbia creando dislivelli e deviando palloni e caviglie. Da oggi, il Ferraris ha un tappeto erboso degno di un prato all’ inglese che adesso gode anche dell’ approvazione dei severissimi agronomi Uefa (quelli che l’avevano definito ‘catastrophic’) e del Coni che faranno questa sera l’ultimo sopralluogo.

Un’operazione che, in fin dei conti, è costata ‘solo’ 120 mila euro circa, utile a rassicurare i giocatori che, come Pazzini e Cassano, si sono trovati spesso a cercare di correre sulle dune invece che su un prato. L’ingegner Adriano Anselmi che ha curato il progetto è sereno: ”Il terreno è pronto: è ripristinata la ‘schiena d’asino’, l’erba è perfetta, il drenaggio anche”. Dunque, si potrà disputare la partita su un terreno che non giocherà scherzi, nemmeno strutturali”.