Calcio scommesse: 3 nomi azzurri, 10 partite, 20 giocatori coinvolti

CREMONA, 27 DIC – Altre 10 partite “taroccate” per le scommesse, tre delle quali di serie A. I nomi di giocatori della nazionale. Lo scandalo calcio scommesse, quello su cui indaga, in Italia, la procura di Cremona e ha portato agli arresti poi divenuti domiciliari per il capitano dell’Atalanta Cristiano Doni, si allarga.

Spuntano i nomi di tre azzurri. Spuntano i nomi di Buffon, Fabio Cannavaro e Gattuso nelle carte dell’inchiesta calcioscommesse. In una intercettazione ambientale depositata agli atti – che non ha pero’ trovato alcun riscontro da parte degli investigatori – Nicola Santoni dice: ‘Buffon gioca 100-200mila euro al mese… Lui, Gattuso… Cannavaro… sono proprio malati”.

L’intercettazione e’ del 30 settembre scorso ed e’ una conversazione registrata nell’auto di Santoni, l’ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna finito in carcere nell’inchiesta sul calcio scommesse, tra quest’ultimo e tale Maurinho, che in una successiva informativa la polizia presuppone possa essere identificato in Maurinho Ernandes, nato a Bressanone nel ’58. I due parlano di vari aspetti dell’inchiesta sul calcioscommesse e della posizione di Santoni con la giustizia sportiva dopo gli arresti di giugno. Ma soprattutto del ruolo di Doni e di quello dell’Atalanta. ”Se gli dan sei mesi – dice Santoni riferendosi alle condanne sportive per l’ex capitano dell’Atalanta – dai, ne esce in modo diverso…un anno fai il direttore sport…cioe”. ”Vero, certo – risponde Maurinho – e’ diverso…e’ completamente diverso”. E Santoni aggiunge: ”si’, no…puo’ stare nella societa’…non penso che…cioe’, per tutti insieme, tutti i casini che abbiamo fatto…perche’ tanto alla fine di casini ne abbiamo fatti tanti, dentro ci sono anche loro, capito?…Quindi, e’ inutile che lo abbandonino, perche’…’. Chiude Maurinho: ”perche’ non possono!…di casini…non e’ che adesso questi qua non sanno niente, niente all’oscuro”. Poi il discorso vira prima sul gruppo dei ‘bolognesi’ (quello che secondo l’accusa e’ guidato da Giuseppe Signori) – ”le cose grosse – dice Santoni – erano questi qua…che facevan girare sti soldi, sti qua di Bologna avevano assegni da cinque, seicentomila euro…li’ erano veramente organizzati” – e poi sulla serie A. Ecco il testo integrale: Santoni: ”…un ex calciatore…che sta collaborando con la procura di Napoli, perche’ il calcio e’ tutto truccato, e’ tutto marcio…e quindi…dira’ due nomi e verra’ fuori…perche’ poi dopo c’e’ Buffon che gioca…gioca anche lui…sti qua” Maurinho: ”Buffon anche lui… Santoni: ”Gioca 100-200mila euro al mese!…no…eeh: lui, Gattuso…Cannavaro…sono proprio malati!…Solo che non si poteva..ugualmente…e (incomprensibile) non gli ha contestato nessuna. Si son fatti il loro mondiale, poi l’han vinto, quindi quello…”. Buffon e Gattuso, informati dall’ANSA sull’intercettazione di Santoni, hanno preferito non commentare. Mentre non e’ stato possibile, per ora, raggiungere Cannavaro.

Le partite di A nel mirino. Palermo-Bari 2-1; Lazio-Genova 4-2; Lecce-Lazio 2-4: sono le tre partite ‘sospette’ dello scorso campionato di serie A che, secondo quando si apprende, il giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni avrebbe indicato ai pm come quelle su cui si sarebbe concentrata l’attenzione dell’organizzazione che alterava i risultati.

Nell’ultimo interrogatorio davanti al pm e in quello di venerdì davanti al Gip, il calciatore del Piacenza Carlo Gervasoni, ha infatti raccontato di altre 10 partite, che si sommano a quelle note alla magistratura, 3 delle quali di serie A. Lo si e’ appreso alla conclusione dell’interrogatorio del calciatore del Piacenza.

Gervasoni, nei due colloqui con i magistrati, avrebbe fatto inoltre il nome di una ventina di giocatori che potrebbero essere coinvolti nel giro delle partite truccate. Ha spiegato, inoltre, che delle combine di 3 partite di serie A di cui ha parlato, due sarebbero andate a buon fine.

Le ammissioni di Doni: “Ma l’ho fatto per l’Atalanta”. L’ex capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, nel suo interrogatorio di garanzia ha dichiarato di aver “aderito” all’iniziativa illecita delle scommesse “solo per la passione che mi legava alla mia squadra e la speranza di poterla portare all’obiettivo di quella stagione”.

”Io per l’Atalanta ho sempre giocato – ha spiegato Doni al Gip Guido Salvini e al procuratore della Repubblica Roberto Di Martino nell’interrogatorio di garanzia di venerdi’ scorso – e non ho guadagnato nulla dai fatti che ho raccontato”.

Doni, nel corso dell’atto istruttorio, ha detto di essere stato avvicinato per truccare la gara Ascoli-Atalanta dello scorso campionato, ma di non avere voluto incontrare l’ascolano Micolucci, e ha aggiunto di non avere avuto la sensazione di una particolare arrendevolezza da parte dell’Ascoli nel corso della partita durante la quale, tra l’altro, era in panchina.

Il calciatore ha confermato, di fatto, la manipolazione di Atalanta-Piacenza, e ha precisato: ”io non avuto alcuna parte in guadagno o vicende simili attinenti a scommesse su questo risultato”.

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