BARI – Bari e Lecce, divise dai derby calcistici e dalla rivalità di campanile, ma unite dai sospetti del calcio scommesse. Notizie, quelle della cronaca giudiziario-sportiva di questi giorni, difficili da digerire soprattutto per i tifosi.
”La combine sportiva è peggio del doping, non è giustificabile e rappresenta il tradimento di tutti i valori dello sport”: il commento di Elio Sannicandro, assessore allo sport del Comune di Bari e presidente regionale del Coni, ben evidenzia lo stato d’animo di amarezza degli appassionati di calcio in Puglia dopo le rivelazioni del difensore del Piacenza Carlo Gervasoni agli inquirenti della Procura di Cremona su presunte partite taroccate del Bari e del Lecce (i riflettori sono puntati su Palermo-Bari e Lecce-Lazio dello scorso campionato di A).
Se i due club si trincerano dietro il silenzio in attesa degli eventi (”nulla da commentare” per l’addetto stampa del Lecce, Andrea Ferrante; ”non ho niente da dire in merito alle dichiarazioni ai magistrati di Gervasoni”, puntualizza il ds barese, Guido Angelozzi), la posizione dell’amministratore unico del Bari, espressa nei giorni scorsi, segna una nuova prospettiva per le società che potrebbero essere colpite dalle sanzioni sportive. ”Deve essere consentito ai club – afferma Claudio Garzelli – il ricorso alla giustizia ordinaria per avere risarcimenti dai propri tesserati, se riconosciuti colpevoli di comportamenti fraudolenti”.
Il legale del portiere del Lecce Massimiliano Benassi, il cui nome è stato fatto da Carlo Gervasoni ai magistrati lombardi, minaccia azioni legali a tutela dell’immagine del suo assistito, mentre l’ex allenatore dei giallorossi Gigi De Canio, ai microfoni di Radiosportiva, difende la regolarità delle partite della sua squadra: ”Se fossi stato uno scommettitore, anch’io avrei puntato contro il Lecce. Sono fiducioso, perché i miei ragazzi non fecero niente di male contro la Lazio. Se qualcuno si intendesse di calcio, nessuno si sarebbe messo a comprare quella partita, viste le nostre scarse motivazioni. Andrei molto cauto prima di esprimere giudizi, magari da una chiacchierata banale chissà quante illazioni possono venire fuori”.
Intanto anche il mondo della politica non è rimasto impassibile di fronte alla crisi di credibilità che sta attanagliando il mondo del calcio: ”Rabbia, amarezza e delusione. Ecco il sentimento dei tifosi che sento di poter interpretare – attacca Sergio Fanelli, assessore provinciale di Bari con un passato nella curva nord -. Speriamo che i magistrati facciano in fretta a fare luce su questo scandalo. I colpevoli, se saranno individuati, dovranno essere puniti con la massima severità”.
A difesa della sportività e del rigore etico del Lecce scendono invece in campo il sindaco del capoluogo salentino, Paolo Perrone e il presidente della Provincia, Antonio Gabellone. Per il primo cittadino ”non interessano i chiacchiericci di questi giorni. Preferiamo pensare solo e soltanto al calcio giocato”. Il presidente della Provincia afferma di ”essere fiducioso che il Lecce riesca a dimostrare la totale estraneità a vicende che, sono certo, non possono appartenere alla nostra realtà, anche per lo stile, la sobrietà e la serietà riconosciuta alla società giallorossa”.