Calcio scommesse: commercialista accusa ancora signori

CREMONA, 21 GIU – ''L'unico mio errore e' essere andato a quell'incontro'', aveva detto Beppe Signori in conferenza stampa a proposito di quel rendez-vuos nella serata del 15 marzo scorso nello studio dei suoi commercialisti bolognesi, Francesco Giannone e Manlio Bruni in cui l'ex bomber avrebbe respinto sdegnosamente la propsta di combinare alcun partite all'esame della Procura Cremona. ''L'unico addebito mio e' averlo avuto come cliente'', e' la risposta del commercialista Giannone dopo un faccia a faccia (il secondo) di quattro ore, davanti al procuratore Roberto Di Martino. Parole che rendono l'idea di quanto siano inconciliabili le verita' raccontate dall'ex calciatore e dal professionista il quale ha confermato che tra il 'Beppe nazionale', il titolare di agenzie di scommesse Massimo Erodiani e il calciatore Antonio Bellavista, entrambi arrestati, ci sono stati due incontri e non uno solo, quello nello studio, come sostenuto da Signori. Il legale di Giannone, Fausto Bruzzese, prova a smussare le asperita' tra le due versioni e parla di ''verita' diverse''. Quel che e' certo e' che il commercialista aveva dichiarato (e oggi ha confermato) che nel febbraio del 2011, ''il discorso si estese poi anche a Signori in quanto aveva delle conoscenze che gli consentivano di scommettere sui mercati asiatici. Io sono stato coinvolto quale socio di Bruni e conosco peraltro Beppe Signori da sempre''. ''Confermo – aveva sostenuto – che Signori aveva un referente per fare queste scommesse, abitante o con collegamenti a Singapore dove effettivamente venivano effettuate le giocate. Il sito di riferimento per la verifica delle quote asiatiche e' il sito Sbobet''. Da quanto conosce Signori? ''Da almeno dieci, dodici anni'', risponde Giannone dopo l'interrogatorio di oggi. Siete ancora amici? ''Non l'ho sentito'', taglia corto. Giannone, pero', con Di Martino, non avrebbe parlato solo dell'incontro bolognese in cui si sarebbe discussa la 'combine' Inter-Lecce, naufrugata malamente, ma il commercialista avrebbe anche arricchito di altri dettagli, appresi da Erodiani, riguardo la presunta manipolazione di Atalanta-Piacenza e di altre partite. Si sarebbe parlato di accordi tra societa', ma non di singoli giocatori. Domani a essere interrogato per la seconda volta dal pm sara' proprio Erodiani, mentre giovedi' sara' conferito l' incarico per analizzare l'I-phone di Marco Paoloni con il quale, secondo lo stesso portiere del Benevento, Paoloni si spacciava per i giocatori del Lecce Daniele Corvia e del Sassuolo Daniele Quadrini per fingere di combinare le partite con Erodiani. L'analisi e' un ''atto irripetibile'' e, quindi, sono stati inviati avvisi a una quindicina di indagati nell'eventualita' che vogliano nominare propri consulenti. .

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