Calcio scommesse, Damiano Tommasi: giro più grande di noi

FIRENZE, 1 GIU – Ricchi, un po' viziati, e ora anche scommettitori o corrotti. Non deve essere facile di questi tempi vestire i panni del presidente dell'Assocalciatori per Damiano Tommasi, uno che firmò un contratto da 1.500 euro al mese dopo un grave infortunio pur di tornare a giocare in serie A. ''E' un dispiacere per tutti, un'altra brutta pagina che tocca girare al nostro calcio; speriamo lo faccia in fretta per ripartire con una marcia in piu''', dice da Coverciano il successore di Campana.

Veronese, 37 anni, impegnato nella solidarietà e obiettore di coscienza, quando giocava lo chiamavano 'Anima Candida'. Ora è stato scelto dai giocatori per guidare un sindacato giovane e trasparente. E la prima sfida è la piu' dura. ''Aspettiamo di capire, e rispettiamo il lavoro della magistratura – dice dell'inchiesta su calcio e scommesse – Come in tutte le categorie, l'errore di alcuni rischia di colpire tutti, e noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilita'. I calciatori vanno in prima pagina, ma sono solo un anello, forse l'ultimo''. L'allarme, dice Tommasi, era stato lanciato ai suoi iscritti già da alcuni mesi: ''Ci sono giocatori che per inqenuità o leggerezza si avvicinano al mondo delle scommesse. E poi entrano in un giro molto più grande di loro, che non si gestisce più'', dice l'ex centrocampista di Roma e nazionale, facendo eco alle parole del gip Salvini nell'ordinanza che ha portato all'arresto di Signori e altre 15 persone.

''La criminalità organizzata entra più facilmente nel calcio di seconda fascia, perché lì i riflettori sono meno potenti – aggiunge – Ma è chiaro che se il calcio non è più solo 90' di sport, ma scommesse, soldi, interessi economici, c'è il rischio di comportamenti non leciti. E in questo caso in primo piano ci sono i calciatori, ma l'organizzazione va molto oltre il rettangolo di gioco''.

Non è una fuga da responsabilità di categoria, ''ma vogliamo capire bene, nel rispetto del lavoro della magistratura – prosegue Tommasi – Quando le procure hanno a che fare con il calcio, non puo' essere una situazione piacevole. Conoscevo Signori, mi spiace anche personalmente, ed è chiaro che quando ad essere coinvolti sono personaggi di un certo calibro l'effetto è ancora più forte. Per uno sport così amato dalla gente, è un duro colpo''.

C'è poi una riflessione che colpisce. ''Calmanti ai giocatori della Cremonese? Non è la prima volta'', la convinzione di Tommasi. Che poi spiega meglio. ''Negli anni '70 e '80 uscirono casi del genere. Non so se ora è inusitato, ma la cosa sorprendente è che tutta l'inchiesta sia partita da lì''.

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