Calcio scommesse, detective Signori: Su di lui millanterie a non finire

Bologna – "Come molte altre persone famose, non ha saputo dire di no quando doveva farlo e si è circondato di persone equivoche che lo hanno sfruttato. E poi ha l'etichetta di scommettitore per delle frivolezze". Così in un'intervista a 'La Gazzetta dello sport' il detective Ugo Vittori, membro del collegio difensivo di Beppe Signori, difende il suo assistito, al centro dell'inchiesta del calcio scommesse. "Un errore però – dice Vittori – lo ha commesso. Doveva denunciare la proposta della scommessa su Inter-Lecce. Non lo ha fatto perché aveva in piedi due squadre da allenare, una in B e una in Prima Divisione. La delazione nel calcio può nuocere alle ipotesi di lavoro". "Tutti si sono riempiti la bocca con Signori, millanterie a non finire" dice il detective che annuncia per la difesa dell'ex bomber di Lazio e Nazionale di avere un "jolly pesante in mano": "Non siamo rassegnati, ma pronti ad andare a processo. Intanto attendiamo l'interrogatorio dei pm di Cremona e del Procuratore Federale. A breve faremo l'incidente probatorio sulla scheda del telefonino di Paoloni".

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