Calcio scommesse, il punto: Doni a casa dopo la confessione

CREMONA – Grazie alle sue ”dichiarazioni confessorie”, l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni passera’ il Natale a casa e non in carcere; penitenziario, quello di Ca’ di ferro di Cremona, in cui si trovava da lunedi’ scorso e dal quale e’ potuto uscire dopo un provvedimento del gip Guido Salvini che per lui e i suoi coindagati Nicola Santoni e Antonio Benfanti ha disposto gli arresti domiciliari.

Doni, occhiali da sole, barba incolta, reggendo due borse con gli effetti personali, e’ uscito dalla casa circondariale e ha abbracciato la moglie Ingrid che gli ha fatto scudo per ‘difendersi’ dai numerosi cronisti e cameraman presenti. E’ salito a bordo di un fuoristrada di colore bianco e ha preso velocemente la via dell’Alto Adige, dove trascorrera’ il periodo di arresti.

Doni, per il gip cremonese, con le sue dichiarazioni ha dimostrato un ”comportamento” che ”appare segno di una riflessione e di resipiscenza in relazione all’attivita’ di frode avvenuta al fine di facilitare la promozione dell’Atalanta in serie A”. Le esigenze cautelari sono attenuate anche perche’ ”si e’ avuta conferma della sussistenza degli episodi di frode sportiva di maggior rilievo” e ”di altri episodi significativi per le indagini quali i rapporti con Benfenati Antonio e Santoni Nicola e la consegna a Santoni di una somma di circa 25.000 euro a Cervia dopo che questi aveva espresso l’intenzione di rendere dichiarazioni pregiudizievoli per lo stesso Doni”.

Rilevano anche ”la squalifica inflitta a Doni e l’ampia eco che ha avuto la vicenda” che ”sembrano escludere del tutto il rischio di reiterazione” del reato. Prime scarcerazioni, quindi, ma non si ferma l’inchiesta del procuratore Roberto Di Martino che ha intenzione di sentire buona parte degli arrestati, alcuni dei quali ancora in carcere, a partire dalla settimana prossima. Il procuratore sentira’ anche Doni, ma nel 2012.

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