NAPOLI – Qualora il secondo portiere del Napoli, Antonio Rosati, il cui nome e' stato tirato in ballo dal giocatore del Piacenza, Carlo Gervasoni, nel suo interrogatorio nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse ai tempi in cui era al Lecce, fosse effettivamente coinvolto nella vicenda ''ed eventualmente ritenuto responsabile di qualunque violazione, il Napoli ne subirebbe un danno di immagine ed uno patrimoniale perche' il giocatore potrebbe essere squalificato e non potrebbe rendere la prestazione per la quale la societa' azzurra lo paga''. Lo ha detto l'avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, intervenuto alla trasmissione 'Si gonfia la rete' di Raffaele Auriemma su Radio Crc.
''Se ci fosse un coinvolgimento di Rosati? Il club – dice Grassani – risponde a titolo di responsabilita' oggettiva per l'operato dei propri tesserati ma cio' che e' importante per ogni addebito e' il momento in cui il fatto e' stato commesso. Secondo quanto emerge Rosati sarebbe coinvolto, con tutte le cautele e le presunzioni di innocenza dovute costituzionalmente a tutti i soggetti.
Se il portiere del Napoli fosse coinvolto in questo scandalo, non risponderebbe la societa' calcio Napoli perche' al momento dei fatti, il calciatore non era un dipendente del Napoli. Mi sento di poter escludere qualunque tipo di addebito alla societa' partenopea''.
Piu' in generale, secondo Grassani ''il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Gervasoni e' devastante per il calcio italiano. Il primo passaggio e' quello di verificare e dare dei risconti alle dichiarazioni espresse. Quello che emerge dall'interrogatorio di Gervasoni e' uno scenario di possibile responsabilita' di molti. Probabilmente assisteremo anche quest'anno ad un campionato pieno di asterischi.
I casi sono due: o Gervasoni ha grande fantasia, oppure qualche fondamenta nelle sue dichiarazioni c'e'. In questo momento potrebbe crollare tutto il calcio europeo e poi chissa' come si potrebbe ripartire dando credibilita' a questo sport''.