Calcio scommesse: il portiere e il bidone Spal-Cremonese

Pubblicato il 1 Giugno 2011 - 21:39 OLTRE 6 MESI FA

FERRARA, 1 GIU – A Ferrara, dove e' stata perquisita l'abitazione di Leonardo Rossi, allenatore del Ravenna ed ex della locale Spal, c'e' tensione per la tentata combine su Spal-Cremonese del 16 gennaio 2011: c'era stato un tentativo di condizionare il risultato finale (termino 1-1) ancora da parte di Marco Paoloni, all'epoca portiere della Cremonese, ma fuori rosa in attesa di cessione e poi ceduto al Benevento. Paoloni e i suoi scommettitori di riferimento avrebbe tentato di favorire la vittoria della Spal, senza riuscirci. Erano stati investiti 90mila euro, piu' 40 mila da Erodiani e i ''suoi sodali'' e 50mila da scommettitori milanesi. Paoloni aveva garantito di poter condizionare la partita pur non giocando, facendo riferimento a suoi compagni di squadra, ''evidenziando che sussisteva il coinvolgimento di tutta la linea difensiva'' scrivono gli inquirenti.

Le intercettazioni del dopo partita, nei giorni e settimane seguenti illuminano la vicenda e la rendono paradossale. Perche' i compagni di squadra, a dire di Paoloni ''sarebbero stati complici nel truccare la gara e per questo responsabili della mancata vincita''. Responsabili della mancata sconfitta anche per gli scommettitori, i quali pretendono il risarcimento di una parte della scommessa di 90mila euro.

E lo stesso Paoloni attribuisce a loro l'onere di consegnare assegni per soddisfare il danno economico subito da chi ha puntato Paoloni (pieno di debiti, anche per la famiglia) non ha soldi, nonostante le ''velate minacce'' a consegnare al piu' presto ''qualcosa'', i compagni non fanno fronte alle pressioni a tal punto che gli ''investitori'' ipotizzano di rivolgersi alla Procura per denunciare tutto. Per poi alla fine, lasciar perdere tutto, soldi e denunce.