Calcio scommesse: Masiello “piange e si dispera” in carcere

BARI – Piange e si dispera in cella – secondo fonti penitenziarie – l'ex difensore del Bari Andrea Masiello, ora all'Atalanta, da lunedì richiuso nell'infermeria del carcere di Bari. Nello stesso reparto, a due celle di distanza, si trova Gianni Carella, suo ex amico e compagno di scommesse sulle partite truccate; nella terza sezione del penitenziario barese si trova l'altro ex amico di Masiello e Carella, Fabio Giacobbe.

La condizione psicologia di Masiello fa ipotizzare in ambienti giudiziari che l'ex capitano domani possa fare ammissioni davanti al gip che lo ha fatto arrestare, Giovanni Abbattista. Il giudice lo sottoporra' domattina ad interrogatorio di garanzia in una delle aule di udienza al primo piano del palazzo di giustizia di via Nazariantz.

L'ipotesi che Masiello possa fare ammissioni deriva dalla lettera che l'ex capitano ha scritto al pm inquirente, Ciro Angelillis, il 28 marzo scorso ammettendo di aver atto autogol nel derby Bari-Lecce.

''Voglio aggiungere – scrive l'ex difensore del Bari nella missiva – che, quando il risultato era sullo 0-1, ho sfruttato un'occasione che mi si e' posta per poter cristallizzare definitivamente l'esito di sconfitta per il Bari e per poter, quindi, ottenere il pagamento promessomi, realizzando cosi' l'autogol con cui si e' concluso l'incontro''.

In precedenza Masiello aveva sempre detto agli inquirenti di aver fatto l'autorete perche' era turbato per il clima che circondava quell'incontro di calcio, caratterizzato da una trattativa con emissari leccesi prima e nella consegna del denaro (230mila euro) in un albergo di Lecce poi. Altra ammissione di Masiello riguarda la partita Cesena-Bari che garanti' al terzetto Masiello-Carella-Giacobbe un guadagno di 20 mila euro.

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