Calcio scommesse, occhi puntati su 18 partite

Milano – Il gip Guido Salvini, nella sua ordinanza di 611 pagine, spiega che gli scommettitori avrebbero puntato sulla serie cadetta e sulla Prima divisione perchè sarebbe stato più facile coinvolgere i giocatori. Le loro prestazioni deludenti in campo, infatti, avrebbero dato meno nell'occhio rispetto a quelle dei colleghi di serie A. Al centro dell'inchiesta l'ex attaccante della nazionale Beppe Signori, secondo il gip "leader indiscusso" dell'organizzazione, che è agli arresti domiciliari. Signori sarebbe stato anche tra gli organizzatori del gruppo di scommettitori "bolognesi", che pianificavano partite e scommesse. Un'altro gruppo di scommettitori abituali, chiamati "gli zingari" si era organizzato attorno all'ex giocatore di origine slovacca Almir Gegic. Gli "zingari", secondo il gip, "hanno finanziato numerose partite truccate proponendosi, comunque, per finanziarne altre". Tra i giocatori abituali c'erano anche albanesi e svizzeri.

I reati contestati a vario titolo sono associazione a delinquere "allo scopo di commettere una pluralità di delitti di illecito sportivo, nonché di truffe ai danni delle società di calcio e degli scommettitori leali", oltre che lesioni volontarie aggravate in relazione all'episodio che ha dato il via all'inchiesta. Tra gli arrestati, anche l'ex portiere della Cremonese, Marco Paoloni, che ora gioca nel Benevento. Proprio lui, secondo il gip, aveva sciolto nell'acqua destinata ad alcuni compagni dosi di benzodiazepina. Sono anche stati arrestati due giocatori dell'Ascoli, Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese. Altre 28 persone, tra cui l'ex giocatore Stefano Bettarini e il capitano dell'Atalanta, sono state indagate ma per loro non è stata disposta alcuna misura cautelare. Bettarini, in particolare, sarebbe coinvolto nel tentativo di manipolare Inter-Lecce dello scorso 20 marzo in modo che la partita terminasse con un 3-0 per i neroazzurri. La gara però è finita con una vittoria per 1-0 per l'Inter. "Di rilievo – si legge ancora nell'ordinanza – anche la posizione di Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, che è coinvolto pesantemente da chi parla al telefono, ma mancano telefonate in cui sia lui in persona a svolgere conversazioni illecite".

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