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Calcio scommesse, intercettazione con Tisci: “Inter-Lecce, tutti giocano l’over”

di Alberto Francavilla |28 Maggio 2012 20:31

Ivan Tisci (foto Lapresse)

CREMONA – Tra le persone arrestate il 27 maggio nell’ambito dello scandalo del calcio scommesse c’è anche l’ex calciatore Ivan Tisci. Tuttosport ha pubblicato alcune intercettazioni in cui Tisci avrebbe detto che “tutti avevano scommesso l’over” su Inter-Lecce, partita giocatasi nel marzo del 2011.

Tuttosport riporta le parole che avrebbe scritto il gip Guido Salvini nell’ordinanza di arresto del Tisci: “Il 20.3.2011 alle 17,33 (Tisci, ndr) manifestava il suo interessamento anche alla partita Inter-Lecce. Il 21.3.2011 alle 11,02 apprendeva da Bellavista che “il boss” (Tan Seet Eng) aveva in quel momento carenza di denaro da puntare, tanto è vero che lo stesso Bellavista gli aveva proposto di fare “il regalo ai giocatori” e di dare a loro, invece, 5000 euro a testa. Tisci riferiva a Bellavista di essersi recato a Milano e di aver appreso dai giocatori, ai quali si era unito Bobo Vieri, che la squadra dell’Inter aveva fatto dei danni in quanto tutti avevano scommesso sull’over per la notizia che si era sparsa in giro. Nella successiva conversazione del 21.3.2011 alle 9,23, riprendendo il discorso, spiegava a Bellavista quanto aveva appreso circa la partita Inter-Lecce, dalla quale si desumeva che l’Inter non era stata in grado di ottenere il risultato perché dall’altra parte, e cioè dalla parte del Lecce, avevano voluto giocare e solo l’ultimo quarto d’ora si erano messi d’accordo”.

Il testo dell’ordinanza prosegue: “Il 25.3.2011 alle 13,51 Tisci spiegava a Bellavista che gli inconvenienti si verificano quando si parla con troppe persone, mentre è sufficiente parlare con tre o quattro compagni. Riferiva di aver avuto contatti con Luca Ariatti (centrocampista del Pescara) al quale aveva riferito che, quando avesse voluto “mettere su” una partita (nel senso di combinarla), lo avrebbe dovuto chiamare e loro avrebbero giocato 200.000 euro, al massimo 300.000 euro, perché “la facciamo fatta bene”. Bellavista lo informava che il martedì successivo sarebbe andato a parlare, tramite un suo amico di Verona, con uno del Chievo, in vista della partita Milan-Chievo. Riceveva da Bellavista l’invito a parlare con Ariatti, perchè un suo socio voleva spiegare come era la situazione per la serie A. Specificava che sarebbe andato a parlare col Chievo di 400.000 euro (evidentemente quale prezzo della corruzione)”.

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