Diritti tv a MediaPro: ma il calcio di serie A lo vedremo sempre su Sky, Mediaset, Rai Diritti tv a MediaPro: ma il calcio di serie A lo vedremo sempre su Sky, Mediaset, Rai

Calcio, serie A: e ora dove vedremo le partite? Sempre su Sky, Mediaset, Rai…

Diritti tv a MediaPro: ma il calcio di serie A lo vedremo sempre su Sky, Mediaset, Rai
Calcio, serie A: e ora dove vedremo le partite? Sempre su Sky, Mediaset, Rai… (foto d’archivio Ansa)

ROMA – E ora, dove vedremo le partite della serie A? Dobbiamo buttare i decoder di Sky e/o del digitale terrestre di Mediaset e prepararci ad un nuovo acquisto e, magari, una nuova spesa? Interrogativi questi che agitano le notti degli italiani da quando i giornali hanno annunciato che la Lega Calcio ha assegnato i diritti del calcio italiano alla sconosciuta Mediapro. Nonostante le paure e i malumori vari e diffusi per i calciofili, utenti ultimi del prodotto calcio, le cose cambieranno però meno di quel che temono.

E’ anzi possibile che vedere la propria squadra diventi nei prossimi mesi più semplice e anche meno oneroso di quanto non accada oggi. Quella che si è appena consumata in Lega, in attesa del pronunciamento dell’Antitrust, è una vera e propria rivoluzione di cui probabilmente nessuno – se non i presidenti di A – ha compreso davvero la portata. “La partita politica è stata e rimane feroce.

Sky, che forse ha sopravvalutato la propria forza tirando troppo la corda, ora diffida la Lega dal procedere, ma sotto sotto medita su come limitare i danni di una sconfitta che potrebbe innescare un esodo tra i suoi quasi 5 milioni di abbonati. Mediaset tace e in segreto si rallegra perché partiva battuta. I presidenti di club, piccoli, medi e grandi, concordi per la prima volta a memoria d’uomo, si godono il frutto del capolavoro strategico di Infront, che s’è inventata il piano B. Quello racchiuso nella magica busta per gli operatori indipendenti con cui gli spagnoli hanno fatto cappotto. Per ora non si parla del vero spauracchio, un canale autonomo della Lega che potrebbe essere in futuro l’approdo naturale dell’operazione, ma intanto la svolta scuote le certezze affidate al nostro telecomando. E fa paura.

Eppure potrebbe essere la svolta buona. Mediapro è una realtà solida che ha rivoluzionato e arricchito il calcio spagnolo, passato dai 900 ai 1600 milioni di diritti annui. Chiunque investa un miliardo e passa sul nostro campionato avrà un solo obiettivo: migliorare ciò che si vede in campo e come lo si vede” scrive Andrea Monti sulla Gazzetta della Sport. Gli spagnoli di Mediapro sono infatti sì sconosciuti, ma solo a chi sta dietro il telecomando. La società di Barcellona è uno dei leader mondiali del settore con oltre 6mila dipendenti e un fatturato di oltre un miliardo e mezzo di euro. Non esattamente quel che si definisce un outsider dunque, ma una grande e preparata realtà che, se ha deciso di investire oltre un miliardo l’anno nel calcio italiano, conta evidentemente di poter confezionare un prodotto in grado di essere appetibile a molti.

Mediapro non avrà però rapporti diretti con i telespettatori italiani. Dall’anno prossimo, questo dice il bando, la società spagnola distribuirà infatti le immagini del calcio italiano, ma le rivenderà ai soliti noti: Sky, Mediaset, Rai, insomma a tutte quelle tv e tutte quelle piattaforme che già siamo abituati a conoscere. Continueremo quindi e continueranno i telespettatori italiani a vedere il calcio sui canali ormai diventati classici, ma a questi potrebbero aggiungersi nuovi attori come Netflix, o Amazon Prime Video che con il loro ingresso in campo contribuiranno con ogni probabilità ad una riduzione dei costi ed una differente modulazione dell’offerta. Novità che andranno a tutto vantaggio dei telespettatori. Unico neo l’altrettanto probabile spezzatino del campionato che sempre più verrà giocato in orari e spazi diversi in modo da non accavallare le partite e poter offrire sempre più gare agli utenti.

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