Calcio: Toldo e Protti. Ex a scuola per costruire il futuro

FIRENZE 23 MAG Ora non c – FIRENZE, 23 MAG – Ora non c'e' da parare un rigore che puo' portare alla finale di un campionato Europeo (Toldo). Ora non c'e' da tirare un rigore che puo' segnare un mondiale (Di Biagio) o da segnare per diventare re dei cannonieri (Protti). Ora c'e' da giocare la sfida piu' difficile per un calciatore: costruirsi una nuova carriera professionale. E allora tutti a scuola, per frequentare il corso per lo sviluppo delle competenze manageriali ''Ancora in Carriera'', promosso dall'Aic e coordinato dallo Studio Ghiretti. Sui banchi di Coverciano sono in 31, ci sono Di Biagio e Toldo, Protti e Tosto, Cardone e Pecchia, Bressan e Borgobello, Zancope' ed Ungari, per citarne alcuni. Non dovranno piu' impostare il gioco, marcare un centravanti, fornire un assist, fare gol. Per loro sara' come tornare alla scuola calcio dove al posto degli insegnamenti per crossare o stoppare impareranno a ''comunicare se stessi'', a leggere un bilancio, a gestire un centro sportivo. Studieranno anche gestione delle risorse umane, psicologia, marketing. Tre sessioni di lavoro, sette giornate a cui seguiranno stage in club sportivi e in aziende con altre caratteristiche per diventare professionisti ''dentro e fuori lo sport dopo la carriera agonistica'', spiega Roberto Ghiretti, che ha presentato l'iniziativa (presente anche il presidente dell'Aiac Renzo Ulivieri). L' idea del corso e' nata da una ricerca che ha coinvolto 3000 giocatori professionisti ed ex ed e' emerso che solo il 10% riesce a lavorare a livello professionistico oltre la carriera agonistica, mentre il 90% va verso una situazione difficile. (sull'argomento e' stato pubblicato il libro 'Tempi supplementari', scritto da Paolo Piani, Pippo Russo e Isabella Croce). La ricerca ha evidenziato che il 61%, terminata la carriera, non svolge un'attivita' stabile, e che solo il 17% e' rimasto nel calcio professionistico in Italia (il dato e' riferito alla stagione 2008-2009). Dai 1000 questionari distribuiti durante l'ultimo ritiro estivo di squadre professionistiche e' emerso che il 44,9% non ha ancora pensato al post carriera e che il 39,8% pensa di avere un futuro nel calcio. Il corso vuol dare strumenti professionali a tutti coloro che non resteranno nel calcio facendo attivita' di campo. Gli studi compiuti da esperti per conto dell' Aic dimostrano che a fine carriera negli ex calciatori vivono un quadro emotivo complesso e vivono smarrimento, ansia, stanchezza, rabbia, impotenza, senso di sfida. Durante la prima lezione sono stati citati alcuni casi segnati dal trauma dell' addio al calcio: il suicidio di Agostino Di Bartolemei, ma anche le emozioni di Dino Pagliari (''Ho vissuto un senso di spaesamento'') o quelle di Giampaolo Sollier (''Ho provato un senso di amarezza, e' stato come uscire da una clandestinita' infantile durata 36 anni''. Ma ci sono stati anche esempi positivi, come quello di Marco Giampaolo che gia' a 24 anni, da giocatore, studiava da allenatore perche' aveva deciso di fare il tecnico. ''Vogliamo dare strumenti ai giocatori per reinserirsi nel mondo del lavoro'', ha detto il presidente dell' Aic Damiano Tommasi. Sara' come vincere la partita piu' importante.

Gestione cookie