Nuovo colpo di scena nella vicenda che riguarda il numero 1 al mondo: una nuova verità sul caso doping
Swiatek dopo Jannik Sinner. Il mondo del tennis vede due dei suoi principali rappresentanti al centro di vicende che riguardano il doping.
L’italiano attende la decisione del Tas di Losanna sul ricorso della Wada contro l’assoluzione dell’Itia, la stessa agenzia che ha sospeso la polacca per un mese. Decisioni diverse per casi diversi, ma che hanno comunque delle affinità. Per entrambi la quantità di sostanza illecita trovata nelle urine era infinitesimale, così poco da non poter essere considerata un’assunzione a scopo di migliorare le proprie prestazioni.
Una situazione complicata che sta facendo discutere molto e sta creando grandi polemiche. Proprio per quanto riguarda la vicenda Sinner è arrivata una novità direttamente dalla Wada che sta valutando la possibilità di modificare il regolamento anti-doping.
Questo è quel che dice Olivier Niggli, direttore generale della Wada. Le sue parole potrebbero sancire una vera e propria rivoluzione per l’antidoping in generale con la possibilità che ci sia un cambiamento epocale nelle normative che sanzionano le positività.
Niente più positività con qualsiasi tipo di quantità di sostanza illegale ritrovata, ma una revisione della norma per considerare proprio l’esclusione dei casi come quelli di Sinner e della Swiatek.
Intervistato dall’Equipe, Niggli ha spiegato qual è la motivazione che sta dietro alla riflessione che sta facendo la Wada: “I laboratori sono più efficienti rispetto al passato nel rilevare anche quantità infinitesimali di sostanza. Le quantità sono così piccole – ha spiegato – che anche facendo cose banali può contaminarti“.
Ecco allora che si può pensare ad una rimodulazione delle norme: “Dobbiamo capire se siamo pronti accettare il microdosaggio e qual è il punto giusto dove fermarsi“. Riflessione attivata quindi da parte della Wada e che nei prossimi mesi potrebbe cambiare le norme antidoping. Le eventuali novità però non andrebbero ad incidere sull’esito del caso Sinner, visto che la positività è stata riscontrata quando era in vigore l’attuale normativa.
Ecco allora che l’altoatesino rischia una squalifica dai 12 ai 24 mesi con il verdetto del Tas di Losanna. Il numero 1 al mondo dovrà dimostrare che non gli può essere imputato nessun dolo o negligenza nei suoi comportamenti. Insomma, che la positività è arrivata per una contaminazione che non poteva essere in alcun modo evitata. La tesi a cui l’Itia ha creduto, assolvendo Sinner: ora toccherà far sì che la ricostruzione sia accettata anche al Tas.
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