Calciomercato Inter: Benitez, Capello o Hiddink

Non ha fretta Massimo Moratti, anche perché l’eredità di José Mourinho è pesante e non è il caso di sbagliare: ci sono alcuni nomi possibili per la panchina dell’Inter ma il presidente nerazzurro ha già chiesto ieri che “tutti abbiano la pazienza di farci fare un giro di conoscenza e approfondimento che ci consenta di scegliere”. Ci vuole un tecnico esperto di Champions League ed ecco perché il nome di Sinisa Mihajlovic è stato presto accantonato, mentre continua a non dispiacere quello di Rafa Benitez. Ci vuole una personalità forte e quindi “il nome di Fabio Capello non si può escludere”, come ha detto ieri Moratti, così come quello di Guus Hiddink. Poi ci sarebbe quella che è forse l’ipotesi più interessante, e cioé Pep Guardiola che significherebbe con tutta probabilità anche il tanto atteso ingresso di Roby Baggio in società. Ma a differenza di Mourinho, due anni non sono abbastanza per Guardiola per considerare conclusa la sua esperienza al Barcellona e quindi Moratti per primo sa che il giovane tecnico catalano può essere un’opzione per un futuro più lontano e non per il prossimo anno. C’é infine il capitolo sorprese e il quotidiano spagnolo As parla addirittura di un arrivo di Manuel Pellegrini, tecnico cileno appena scaricato dal Real. Ma al momento la prima scelta sembra essere proprio Fabio Capello che piace molto ai dirigenti nerazzurri, pochissimo ai tifosi che non dimenticano che c’era proprio lui sulla panchina della Juventus negli anni di Calciopoli. E sempre per quanto riguarda i tifosi, ci sono quelli eternamente grati e ci sono quelli molto delusi da Mourinho. Questa volta tocca a chi lo ha idolatrato all’Inter provare sentimenti contrastanti nei confronti di un allenatore che in due anni ha vinto tutto ma che se n’é andato dopo appunto due soli anni. L’unica certezza è che tutti condividono le parole di Moratti: “Noi saremmo andati volentieri avanti con lui”. Nessuno in Italia aveva mai realizzato la tripletta Champions-scudetto-coppa Italia e, soprattutto, nessuno aveva interpretato e incarnato lo spirito interista come lui. Significativo è il ringraziamento apparso sul sito della Curva Nord nerazzurra che ha riconosciuto a Mourinho di aver preso sempre le difese dell’Inter “in tutti i momenti difficili senza ipocrisia con un orgoglio degno dei più grandi Ultras”. “Il ricordo – si legge sul sito della Curva – dei tuoi comportamenti coerenti e netti nei confronti di chi ha attaccato te e l’Inter pretestuosamente in questi anni di insuperabili successi rimarrà scolpito nella nostra memoria per sempre”. Sono tanti, però, i tifosi che affollano i forum interisti delusi dall’atteggiamento di Mourinho pronto a salire sulla macchina messa a disposizione da Perez subito dopo la fine della partita di Madrid. E sono pochi quelli soddisfatti dai saluti dopo la partita di Siena e dopo quella di Madrid visto che in molti si aspettavano di vederlo anche a Milano nelle due feste, in Piazza Duomo dopo lo scudetto e allo stadio dopo la Champions, in cui invece è stato il grande assente. Perché Mourinho non si smentisce mai e, anche quando se ne va, divide sempre e comunque.

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