ROMA – Continuare a parlare di crescita non può più bastare, è ora di trovare rimedi efficaci perché la classifica del Milan inizia a preoccupare. Il romanista Destro e l’interista Osvaldo sono i nomi più caldi per rinforzare un attacco troppo dipendente dalla verve altalenante di Menez, ma per fare spazio a uno dei due il Milan deve cedere Pazzini.
Si parla di prestiti, non sono contemplati grandi sforzi economici, ma nell’ambiente rossonero é chiaro che una mossa serve al più presto, perché diverse concorrenti per il terzo posto si sono già portate avanti. “Destro? Destro, sinistro…– ha sorriso Galliani – io non faccio nomi. Il mercato é dinamico, vediamo se succederà qualcosa”. Inzaghi in pubblico è ancora più schivo sul tema ma, ottenuto un esterno come Cerci, ha spiegato le proprie necessità, che contemplerebbero anche un mediano (si parla del belga Witsel dello Zenit San Pietroburgo).
Il mercato, però, non può risolvere tutti i problemi, passati in rassegna a tavola durante il pranzo fra presidente, ad e allenatore, e messi in evidenza dal ko di martedì. A partire dai gol subiti (e non segnati, nonostante il tecnico specialista Gianni Vio) su calcio piazzato. “Serve più attenzione, abbiamo perso così tre partite. Più che dirlo in allenamento non posso fare, in campo bisogna essere più svegli e cinici” ha notato Inzaghi, che prima ha definito le defaillance “una questione individuale” e poi ha difeso i suoi sostenendo che “é sempre stato un limite del Milan, ma mi auguro che non succeda più”.